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Caro energia e inflazione alle stelle: a rischio chiusura 5.000 imprese nel Siracusano

Caro energia e inflazione alle stelle: a rischio chiusura 5.000 imprese nel Siracusano

L’organizzazione proprone una serie di contromisure per evitare il tracollo

Nel Siracusano 5.000 imprese rischiano la chiusura. A lanciare l’allarme è Confartigianato che ha individuato le cause di questo possibile tracollo con la perdita del posto di lavoro per oltre 13.000 addetti.

“Caro energia, caro materie prime, blocco del mercato delle cessioni dei crediti delle imprese nel settore dell’edilizia, aumento del costo degli interessi passivi su finanziamenti e mutui e, non ultima, l’opprimente burocrazia, hanno innescato la cosiddetta tempesta perfetta dalla quale, per molte imprese, sarà difficile uscire”: a denunciarlo è presidente di Confartigianato Imprese Siracusa, Daniele La Porta.

“In provincia di Siracusa – spiega La Porta – il tasso di inflazione è pari al -13,6%, un dato in gran parte determinato dal caro-bollette che in questo territorio ha determinato un incremento della spesa per energia (rispetto al 2021) del 135,6% con un maggior costo sostenuto dalle imprese di circa 104 milioni di euro.

Altro elemento di preoccupazione – aggiunge – è il repentino aumento dei tassi di interesse sui finanziamenti che, a seguito dell’aumento dei tassi operato dalla Banca Centrale Europea, ha determinato per le micro e piccole imprese un valore medio dei tassi di interessi passivi pari all’8,33%.

E tra le sempre presenti barriere che ostacolano la crescita delle piccole e medie imprese siciliane – prosegue – si registra ancora una volta l’opprimente peso della burocrazia”.

Per superare le criticità determinate dal caro energia e dall’inflazione, e rilanciare il tessuto imprenditoriale, Conartigianato ha elaborato una serie di proposte.

“Per arginare il caro-bollette -afferma Enzo Caschetto, segratario provinciale di Confartigianato Imprese Siracusa – si è chiesto al governo nazionale di fissare un ‘cap europeo’ al prezzo del gas e sempre sul tema del contenimento dei costi dell’energia, lo spostamento degli oneri generali del sistema elettrico sulla fiscalità generale e l’introduzione di premialità aggiuntive per le configurazioni delle Comunità Energetiche Rinnovabili.

È necessario – agguiunge – intervenire per stabilizzare le detrazioni fiscali concesse per la riqualificazione energetica degli edifici a destinazione residenziale e produttiva e, per quanto concerne le detrazioni fiscali legate alla riqualificazione degli edifici, occorre immediatamente liberare le imprese dai crediti “incagliati” nei loro cassetti fiscali, crediti non gestibili sul mercato bancario a causa del blocco del mercato delle cessioni.

Per quanto concerne il credito, prosegue – bisogna continuare a sostenere l’azione del Fondo di Garanzia per le Pmi gestito da Mediocredito e attuare il Pnrr.

Sul versante del fisco, Confartigianato ritiene indispensabile ridurre progressivamente la pressione fiscale e semplificare il sistema tributario”.

In questo ritratto a tinte fosche emerge un unico spiraglio di luce: “Nonostante i tanti fattori negativi – fa notare La Porta – la provincia di Siracusa ha fatto comunque registrare nel 2022 un lieve aumento del Pil rispetto al periodo pre-crisi (2019) pari a +1,10%, incremento trainato soprattutto dal settore delle costruzioni che da solo ha totalizzato un +33,60% a livello di incidenza sulla crescita totale”.

Foto dal web

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