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corteo e comizio

Caro energia, oggi è il giorno della mobilitazione regionale a Palermo

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Diversi pullman partiti anche dalla provincia di Siracusa per manifestare e chiedere misure urgenti e concrete, ma anche strutturali

Oggi in Sicilia è il giorno della grande manifestazione regionale contro il caro energia.

Pullman sono partiti da ogni provincia dell’Isola messi a disposizione delle associazioni di categoria per consentire a quanta più gente possibile di partecipare a questo momento di mobilitazione generale.

Anche da Siracusa diversi pulman raggiungeranno Palermo per far sentire la voce di imprese e famiglie.

La manifestazione prevede il raduno alle 10 di tutti i partecipanti in piazza Croci a Palermo da cui prenderà il via il corteo che arriverà fino a piazza Verdi, davanti al Teatro Massimo.

Qui ci sarà il comizio dei rappresentanti delle sigle promotrici della manifestazione:  Ance Sicilia, Ascom Sicilia, Casartigiani Sicilia, Cia Sicilia, Cidec Sicilia, Claai Sicilia, Cna Sicilia, Confagricoltura Sicilia, Confartigianato Sicilia, Confcommercio Sicilia, Confcooperative Sicilia, Confesercenti Sicilia, Confindustria Sicilia, Copagri Sicilia, Legacoop Sicilia, Movimento Terra è Vita, Cgil Sicilia, Uil Sicilia, Associazione Un.I.Coop. e Adoc Sicilia.

I promotori della manifestazione chiedono misure urgenti e concrete, ma anche strutturali contro il caro energia, al fine di invertire la rotta ed evitare il tracollo del sistema produttivo siciliano.

Al termine della mobilitazione il Presidente della Regione Renato Schifani riceverà una delegazione delle associazioni di categoria che gli consegneranno una piattaforma rivendivativa con 16 punti.

“Sono pronto a interloquire con il governo nazionale – ha detto il governatore- per rappresentare i sentimenti di forte preoccupazione delle parti sociali e delle associazioni delle imprese.

Bisogna individuare misure adeguate a sostenere sia le nostre aziende che i nuclei familiari che stanno soffrendo gli aumenti dei prezzi di luce, gas e carburanti, in modo da – conclude – scongiurare una crisi che potrebbe portare alla chiusura di centinaia di attività economiche”.

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