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Cassibile, la villa dei marchesi Loffredo a Cugno Mola

di Marco Monterosso
cugno mola

Seppur ormai “degradato” al rango di semplice quartiere della città di Siracusa, il territorio di Cassibile ha tuttavia un’antica ed affascinante storia. Già nel diploma di fondazione della diocesi di Siracusa, datato 1093, è rilevabile la presenza di un casale: “Infra quas divisiones est Saracusa cum omnibus pertinentiis suis… …Cassibula cum omnibus pentinentiis suis”.

Cassibile, la villa dei marchesi Loffredo a Cugno MolaAltro riferimento è rilevabile nel cosiddetto “Libro di re Ruggero” del geografo arabo Al-Idrisi del 1154: “Tra Noto e il mare sorge Cassibili, un casale che ha una buona posizione al centro di vaste terre da semina”. Oltre all’abitato rurale, in un privilegio di papa Urbano II del 1095, è riscontrabile la presenza di un “Castello di Cassibile”.

Tommaso Fazello nella sua “Storia di Sicilia” del 1558 così riporta: “Fra terra un miglio, la bocca del fiume Cacipari, chiamato hoggi con voce saracina Iasibli, è posta una fortezza del medesimo nome edificata”. Il feudo di Cassibile e il suo castello, posseduto nel corso dei secoli dagli Arezzo, dagli Speciale e dai Barresi, nella seconda metà del Settecento, dopo essere stato irrimediabilmente danneggiato dal terremoto del 1693,  fu acquistato dai Loffredo, i cui discendenti ne sono ancora oggi proprietari. I Loffredo giunsero in Sicilia, provenienti da Cava dei Tirreni, dopo la rivolta antispagnola del 1674-78, entrando in affari con i mercanti messinesi con cui commerciavano “panni di lana”.

Nel corso del ‘700, avendo ormai assunto un importante ruolo nella vita economica e politica messinese, riuscirono ad acquistare Cassibile nel 1785 ottenendone poi, con Silvestro (I), l’elevazione a marchesato nel 1794.

Nel 1840 il marchese di Cassibile Silvestro (II) Loffredo diede il via alla costruzione di una borgata che potesse soddisfare il fabbisogno della popolazione rurale che lavorava nei suoi grandi possedimenti.

I lavori furono completati solo un trentennio dopo, la borgata che si sviluppava lungo la strada che collegava il capoluogo ad Avola e Noto, comprendeva oltre ad una quarantina di abitazioni tutti i servizi essenziali, una locanda, la stazione dei carabinieri reali e una grande chiesa dedicata alla Sacra Famiglia.

Cassibile, la villa dei marchesi Loffredo a Cugno MolaAssieme all’edificazione del borgo il marchese di Cassibile avviò, sui resti della fortezza di Cugno Mola, una villa in stile neoclassico che finì per cancellare, e solo marginalmente inglobare, l’antico castello. L’edificio posto a strapiombo sulle fertili vallate di Stradigò è raggiungibile da queste attraverso la “Scala Disa” posta nei pressi del “mulino vecchio”, proprio a ridosso della strada di accesso alla centrale dell’Enel, oppure attraverso un suggestivo sentiero che dai Cugni di Cassaro costeggia Cava Sant’Anna.

Seppur ancora strutturalmente solida la costruzione di Cugno Mola presenta ambienti interni fortemente compromessi anche da evidenti atti di vandalismo.

Architettonicamente l’edificio, a pianta quadrangolare, è dotato nel piano inferiore di un portale d’accesso di forma arcuata. Su ciascuno dei quattro lati vi è una fila di tre finestre sormontate da un timpano triangolare.

Cassibile, la villa dei marchesi Loffredo a Cugno MolaIl piano inferiore presenta ambienti ampi, forse originariamente destinati ad usi produttivi, anch’essi molto degradati. Sul prospetto Nord, l’unico balcone della villa, è sorretto da quattro mensole di pregevole fattura, raffiguranti degli arieti. Sia all’interno che nelle superfici terrazzate appaiono evidenti interventi edilizi di epoche successive.

Dell’antico castello non rimane oggi praticamente nulla, se non una cisterna con collo circolare, che venne inserita nella facciata della villa e alcuni blocchi di arenaria squadrati, presenti nelle vicinanze, che potrebbero essere materiali della costruzione medievale.

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