La vedova del commissario Luigi Calabresi, morto in un attentato racconta il cammino intrapreso dal giorno dell’omicidio del marito
“C’è Fede senza Perdono?” è il tema dell’incontro di oggi all’Auditorium dell’Istituto “Luigi Einaudi” di Siracusa con la partecipazione di Gemma Calabresi Milite, vedova del commissario Luigi Calabresi, morto in un attentato durante gli anni di Piombo, nel 1972.
Nel corso dell’incontro, moderato dall’avvocato Cristina Alicata, Gemma Calabresi Milite parlerà del suo libro “La crepa e la luce” nel quale racconta il cammino intrapreso dal giorno dell’omicidio del marito.
“Una strada tortuosa che, partendo dall’umano desiderio di vendetta di una ragazza di 25 anni con due bambini piccoli e un terzo in arrivo, l’ha condotta, non senza fatica, al crescere i suoi figli lontani da ogni tentazione di rancore e rabbia e all’abbracciare, nel tempo e con sempre più determinazione, l’idea del perdono”.
Le conclusioni sono affidate a don Andrea Zappulla, direttore dell’Ufficio diocesano di Pastorale penitenziaria: “Stiamo guardando al perdono visto da diverse angolature e nelle relazioni che il perdono può avere con pace, giustizia, misericordia”
E’ il quarto incontro del ciclo su “Il Perdono: uno spazio fragile” organizzato dall’Ufficio Diocesano di Pastorale Penitenziaria in collaborazione con la Caritas diocesana, l’Issr San Metodio, il Centro Culturale San Massimiliano Maria Kolbe, il Centro di Solidarietà, la Libera Associazione Forense e la sezione di Siracusa dell’Unione Giuristi Cattolici Italiani.
© E' VIETATA LA RIPRODUZIONE - TUTTI I DIRITTI RISERVATI