Indice puntato contro i due consiglieri comunali che hanno sollevato il caso: “La loro è stata una scelta strumentale”
“Le istituzioni trovino una soluzione che permetta la riapertura e la valorizzazione del parcheggio di via Damone, evitando che interessi politici di parte pregiudichino il futuro commerciale e sociale di una zona fondamentale per Siracusa”.
Questo è l’appello dei commercianti dell’Associazione Cenaco Centro Naturale Commerciale che esprimono grande disappunto per la chiusura del parcheggio annunciata dall’ordinanza pubblicata ieri.
“E’ un’infrastruttura fondamentale per il regolare svolgimento delle attività commerciali e la vivibilità della zona Tisia, recentemente riqualificata – si legge nella nota dell’associazione – questo parcheggio è vitale per l’area, che rappresenta oggi una delle zone commerciali più importanti di Siracusa, grazie all’impegno e al lavoro degli operatori locali”.
Il Cenaco punta l’indice verso i due consiglieri comunali, Messina e Scimonelli, che hanno sollevato il caso: “Alla luce dei fatti, riteniamo che la vera motivazione dietro questa decisione incomprensibile e scellerata sia politica.
Hanno ottenuto la chiusura del parcheggio – accusano i commercianti – non per il bene della città, ma per una cattiveria personale, dettata da una sconfitta politica che non si è mai sopita.
Una manovra che, pur essendo legittima politicamente, non tiene conto delle gravi conseguenze che sta causando a cittadini e commercianti, messi in difficoltà da scelte politiche strumentali.
Questo provvedimento – avverte il Cenaco – potrebbe compromettere definitivamente il funzionamento dell’area di sosta, a meno che non si intervenga con una variante urbanistica, un processo che richiederebbe anni e che non risolverebbe i problemi immediati.
Come commercianti – spiegano ancora – siamo estremamente preoccupati per le pesanti ripercussioni.Il parcheggio di Via Damone è un elemento cruciale per il buon funzionamento di un’area che ha visto significativi investimenti e rinnovamento.
La sua chiusura – concludono – accelererà il rallentamento delle attività commerciali e rischia di vanificare gli sforzi compiuti per rendere questa zona più vivibile e attrattiva”.
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