Il vice presidente Amenta teme che gli enti locali non riescano più a garantire i servizi essenziali ai cittadini
Comuni al collasso a seguito dell’aumento spropositato dei costi energetici.
Il grido d’allarme arriva dal vice presidente di Anci Sicilia, Paolo Amenta, e riguarda in particolare quelli siciliani, già fragili per la lunga pandemia e per il perdurare di una crisi economica e occupazionale che coinvolge le famiglie e ricade pesantemente sul sistema riscossione dei tributi, che non permetterà di garantire i servizi essenziali, approvare i Bilanci di previsione e modificare i piani di riequilibrio finanziario dei Comuni.
“Se Stato e Regione, non attenzionano velocemente questo problema – dichiara Amenta – il 2022 segnerà il crollo finanziario dei Comuni, impossibilitati a far fronte agli incontrollati maggiori costi dell’energia.
Apprezziamo – continua Amenta – il lavoro del Governo per quanto riguarda la calmierazione degli aumenti dei costi energetici domestici per le famiglie, ma questo provvedimento non comprende i costi che sostengono i Comuni che già pagano l’energia il 40% in più.
E’ urgente che Stato e Regione, il Presidente Musumeci in primis, – conclude il vicepresidente dell’Anci – aprano subito un dibattito sugli scenari che gli aumenti energetici stanno disegnando per i Comuni, , per trovare soluzioni che permettano al sistema Enti Locali, unico front office con i territori, di continuare ad esistere e garantire i servizi essenziali ai cittadini”.
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