“Attrezzandolo con tribune laterali – sostiene Carlo Gardenigo – potrebbe contenere oltre 3.000 spettatori seduti e molti altri in piedi”
Un’altra voce a favore dell’Ara di Ierone quale sede per i concerti pop all’interno del Parco A rcheologico. E’ quella di Carlo Gradenigo, presidente di Lealtà e Condivisione ed ex assesore comunale.
Ieri l’alternativa al Teatro greco era stata proprosta dal deputato regionale del Pd, Tiziano Spada.
“Per il 2023 si annunciano 18 grandi concerti – dice Gradenigo – tutti concentrati all’interno del Teatro greco.
Un sovraccarico – sostiene – che rischia di danneggiare un monumento unico al mondo, e che si sarebbe potuto
evitare, attrezzando con delle tribune stagionali il sito dell’Ara di Ierone dentro lo stesso Parco Archeologico.
Un luogo suggestivo – aggiunge – capace di contenere oltre 3.000 spettatori seduti e molti altri in piedi, di poter spaziare tra generi musicali diversi ed avere una platea e un contatto tra il pubblico e gli artisti diverso, orientato anche ad una fascia più giovane che ha voglia di stare sotto palco ad applaudire i propri artisti preferiti.
Un’esperienza meravigliosa – riferisce – già provata in occasione dell’Arafest 2011.
L’unica scelta che abbia un senso – conclude – è quella capace di tutelare e valorizzare entrambe le cose, impegnando i privati, che da questi eventi traggono profitto, ad investire nel recupero dei luoghi anziché agevolarli nel loro semplice sfruttamento”.
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