L’associazione pone una questione di tutela del bene e di congruità della fruizione
“Un luogo che è testimonianza delle più alte vette culturali che l’Antichità ha espresso in Occidente non è certo il più congruo ad ospitare i concerti pop-rock, tanto cari all’Amministrazione”.
Lo affermano in una nota, intervenendo nella querelle sui concerti pop al Teatro Greco, Antonella Caroli, presidente nazionale Italia Nostra, Liliana Gissara consigliere nazionale Italia Nostra e presidente della sezione di Siracusa e Leandro Janni, Italia Nostra Sicilia.
“Concerti – scrivono – che, proprio per il forte impatto antropico, vengono usualmente allocati in stadi e grandi piazze.
Purtroppo – aggiungono – la valutazione storico- archeologica sta in capo ad organi politici, piuttosto che tecnici. In tal modo, eventi ed indotto valgono per quanto rendono alla Città. L’usura e i rischi strutturali del Teatro passano in seconda linea.
Da sempre, per Italia Nostra – ribadiscono – il turismo che consuma il Patrimonio non è buona cosa. Proprio a Siracusa, fu firmata nel 2005 la “Carta di Siracusa”; per la tutela e la fruizione sostenibile delle Architetture teatrali antiche”.
A valle di queste considerazioni, Italia Nostra chiede una diversa allocazione deii concerti 2023 previsti al Teatro Greco,” sia per l’incongruità storico-culturale, sia per l’;impatto antropico, sia per liberare le gradinate al termine delle Rappresentazioni Classiche, consentendo ai visitatori di godere del Teatro nella sua magnificenza ed
alla pietra di respirare.
Non è possibile – concluono i vertici dell’associazione – che un così ragguardevole retaggio del passato diventi palcoscenico sistematico dei big del pop- rock, alla ricerca di sempre nuove e prestigiose allocazioni per le loro esibizioni, finalizzate ad accrescere il loro richiamo e i loro profitti”
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