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Concerti al Teatro Greco, monta la polemica. Il fronte dei contrari: “Si tengano allo stadio”

teatro greco

Il docente universitario di Storia dell’arte, Paolo Giansiracusa, chiede interventi per evitare “l’abuso di questo Santuario di Dioniso”

Solo ieri l’annuncio dei tre concerti dei Nagramaro al Teatro Greco di Siracusa a luglio e il malumore, che già era presente sottotraccia, è esploso con forza, veicolato attraverso i social da parte di coloro che vorrebbero realizzati altrove questo tipo di spettacoli.

Ad esporsi senza peli sulla lingua, è il docente universitario di Storia dell’arte, Paolo Giansiracusa.

“E così – scrive in un post – anche il maggiore monumento della città, il Teatro Greco, dopo le ultime ballate allegrotte si apre al canto libero e alla musica da stadio.

Invece di attrezzare il campo sportivo – aggiunge – si punta alla fragile cavea del Temenite. Già è tutto pronto: a luglio si salta e si spinge la presenza di pubblico ai massimi eccessi”.

Non solo contrarietà espressa da Giansiracusa, ma anche richieste precise di intervento: “Chiedo alla deputazione regionale di predisporre un regolamento ferreo sull’uso del teatro; chiedo al consiglio regionale dei beni culturali e all’assessore regionale dello stesso settore di evitare l’abuso di questo Santuario di Dioniso”.

Poi precisa: “Non sono contrario agli spettacoli legati all’espressione contemporanea ma credo che ogni azione necessiti del proprio luogo deputato.

Chi propone rifletta, chi autorizza sappia distinguere in merito alla adeguatezza dei luoghi. Si usino gli stadi e le grandi piazze di periferia; il teatro riservatelo alle recitazioni per cui è nato”.

Le contestazioni di Giansiracusa, come di altri, ri riferiscono alle possibili conseguenze alla pietra antica del Teatro Greco derivanti dalle vibrazioni della musica, soprattutto di gruppi rock, e il prolungamento della copertura sui gradini della cavea del Temenite.

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