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Concerti negati al Teatro Greco, Auteri a Italia: “Invece di accusare, li organizzi in aree comunali”

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Poi passa al contrattacco invitando il primo cittadino a rendere vivibile e pulita una città

Il giorno dopo l’accusa lanciata dal sindaco Italia verso “una politica avvelenata” sulla questione dei concerti pop negati al Teatro Greco di Siracusa, arriva la replica del deputato regionale di Fdi, Carlo Auteri, chiamato direttamente in causa dal primo cittadino.

Di seguito il suo intervento:

“Il sindaco di Siracusa, in un video postato sulla propria pagina in cui lo si vede parlare sotto il sole, sarà stato raggiunto da un colpo di caldo che evidentemente lo ha confuso.

Ha pubblicato, Francesco Italia, un mio discorso durante la campagna elettorale alle Amministrative che vedevano impegnato il suo competitor Ferdinando Messina, in cui dicevo che l’amministrazione comunale non c’entrava nulla nella programmazione ma era merito della Regione.

Poi, preda di non so quale amnesia, dimentica che io mi sono sempre apertamente e pubblicamente dichiarato favorevole all’uso del teatro Greco per i concerti.

E, anzi, afferma che io e la mia parte politica avremmo impedito lui di fare spettacoli. Su un bene che è della Regione.

Caro sindaco Italia, un consiglio: il prossimo video realizzalo all’ombra”.

Auteri poi invita Italia a dimostrare di aver investito veramente sulla cultura e sugli spettacoli a Siracusa: “Tutti gli eventi in città – assesrisce il deputato – sono stati realizzati grazie a imprenditori privati che hanno scommesso sul patrimonio culturale cittadino.

E proprio perché noi ci teniamo a mettere Siracusa in vetrina – sottolinea Auteri – abbiamo scelto di organizzare il G7 Agricoltura in Ortigia e al parco Archeologico, dando risalto in tutto il mondo all’isola e alla Neapolis”.

Poi la stoccata conclusiva: “Invito Francesco però dopo 11 anni tra vice e sindaco, a rendere vivibile e pulita una città che soffre perle sue scelte e le sue mancanze.

Organizzi, se vuole e ci riesce, concerti in aree di competenza comunale invece di accusare chi trova possibilità e alternative”.

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