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Confisca beni per 50 milioni a esponente del clan Nardo: gestiva dal carcere le attività

L’uomo è Filadelfo Emanuele Ruggeri che si serviva di prestanome e familiari

Beni per 50 milioni di euro riconducibili a Filadelfo Emanuele Ruggeri esponente del clan Nardo, confiscati a Lentini e Carlentini, dai Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Siracusa.

Il provvedimento è stato emesso il 7 ottobre dal Tribunale di Catania – Sezione Misure di prevenzione.

I beni erano già stati sequestrati il 7 febbraio 2020 su ordine del Tribunale di Catania, su richiesta della Dda etnea nell’ambito di una attività d’indagine a carico di Ruggeri e di suoi prestanome.

Si tratta due terreni siti a Carlentini; il 100% delle imprese, delle quote societarie nonché di tutti i beni costituiti in azienda (157 motrici, 244 rimorchi, 6 autoveicoli e vari conti correnti di cospicua entità) delle ditte di trasporto su gomma, entrambe con sede legale in Lentini (denominate Ruggeri Francesco, impresa individuale e Ruggeri Trasporti s.r.l).

“Le attività economiche -si legge nella nota dei Carabinieri – operavano nel settore dell’autotrasporto dell’ortofrutta, segnatamente degli agrumi, tramite persone riconducibili a Ruggeri, avvalendosi di modalità mafiose, garantendo così al clan ingentissimi introiti”.

Ruggeri, servendosi di prestanome e familiari,  sebbene detenuto dagli anni ’90 per associazione mafiosa, per omicidi ed altro, continuava a gestire di fatto l’attività del clan.

“Le indagini hanno inoltre evidenziato – viene spiegato – l’evidente sproporzione dei redditi dichiarati/leciti con il
patrimonio accumulato e con gli investimenti operati nel tempo”.

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