Hanno inviato una segnalazione all’Unesco e al Ministero della Cultura, chiedendo di “valutare la congruità dell’attuale uso del Teatro con le esigenze della tutela del munumento”
“A grave rischio il Teatro greco di Siracusa a causa dell’impatto antropico indotto dall’uso eccessivo del monumento come contenitore teatrale, incompatibile, per durata e modalità, con l’attuale stato di conservazione”.
Lo sostengono 12 associazioni (Aicc, Generazioni future Sicilia, Natura Sicula, Associazione culturale Minerva, Sicilia antica, Italia Nostra, Agorà, Primavera floridiana, Nuovi segni, Collegio siciliano di filosofia, Rete Euro Mediterraneo della conoscenza e Bc Sicilia) che hanno inviato una segnalazione all’Unesco e al Ministero della Cultura.
“Il Teatro – si legge nella segnalazione – è scavato in una calcarenite tenera e porosa; è quindi per sua stessa natura destinato a un deterioramento più rapido di quello che incombe su altri monumenti simili ma ricavati in materiali
più resistenti (Teatro di Taormina, Anfiteatro di Verona)”.
Il problema è, secondo le assoziazioni, l’utilizzo eccessivo del Teatro: “Da poche rappresentazioni si è passati a rappresentazioni giornaliere, da un mese di svolgimento a più di due mesi, dalla cadenza quadriennale a quella biennale e infine, negli anni novanta, alla cadenza annuale.
Così anche per le scenografie – aggiungono – da pochi elementi leggeri e facilmente manovrabili si è passati ad istallazioni sempre più impegnative e pesanti, che per di più vengono montate e smontate praticamente ogni giorno per la durata di due mesi.
Negli ultimi anni – proseguono le associazioni – al ciclo delle rappresentazioni classiche sono stati aggiunti altri spettacoli, che hanno ulteriormente allungato il periodo d’uso.
Di conseguenza il Teatro, se da un lato è sottoposto a un impatto antropico intensissimo, dall’altro è di fatto sottratto alla sua naturale fruizione”.
Il riferimento va alla terza edizione di Siracusa Stelle al Teatro greco di Siracusa, che ha visto in programma 12 concerti di musica leggera, rock e pop con 52mila presenze.
“Tra decibel, spettatori di tipologia ben diversa da quella degli abituali estimatori delle tragedie classiche e la copertura protratta nel tempo – lamentano le assozioni firmatarie della segnalazione – i danni alla fragile struttura ossea del monumento rischiano di essere enormi”.
Sulle responsabilità indice puntato verso il Governo regionale oltre che verso gli amministratori locali: “Il Governo regionale ha di fatto esautorato la Soprintendenza e la Direzione del Parco Archeologico per quanto attiene alla tutela in relazione all’uso del Teatro greco.
Una speciale normativa della Regione Siciliana – viene spiegato – ha istituito un’apposita commissione (“Commissione Anfiteatro Sicilia”) interna agli Assessorati Beni Culturali e Turismo, cui è affidato il compito di vagliare e selezionare le richieste di concessione d’uso dei teatri antichi della Regione”.
Da qui la richiesta all’Ufficio Unesco di “intervenire per valutare la congruità dell’attuale uso del Teatro con le esigenze della tutela del munumento”.
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