Sono state concesse per tre mostre e in un caso con sbigliettamento senza l’indicazione che non si trattava dell’originale
Svelati tutti i passaggi e le esposizioni delle copie materiche del “Seppellimento di Santa Lucia” del Caravaggio dopo l’accesso agli atti effettuato ieri al Viminale dal presidente di Dracma, Giovanni Di Lorenzo che ha ricostruito quale sia stato il loro impiego dopo la conclusione della mostra al Mart di Rovereto.
Ieri nella sede del Fondo Edifici di Culto, al Viminale, Di Lorenzo ha potuto appurare che le copie del dipinto hanno presenziato a ben tre mostre, concesse sempre gratuitamente dal Fec, e senza che si chiedesse alcun parere all’Arcidiocesi.
“Dall’esame della documentazione presente – dichiara il presidente di Dracma – emerge che le copie siano state richieste per ben tre volte e si ha la sicurezza che, almeno in un’occasione, si sia sbigliettato senza dire che fosse una copia materica e non l’originale del quadro”.
Le copie realizzate da Factum Arte nel 2020, dopo la conclusione della mostra di Rovereto, sono state concesse per il Premio Pio Alferano, edizione 2021, a Castellabate, alla mostra “I Pittori della Luce”, a Lucca ed infine a Ferrara per una mostra dal titolo “Fakes: da Alceo Dossena ai falsi Modigliani”.
Tutte e tre le manifestazioni erano curate da Vittorio Sgarbi, quale Direttore artistico del Premio Pio Alferano, curatore de “I Pittori della Luce a Lucca e Presidente di Ferrara Arte, che organizzava la mostra di Ferrara.
“Com’è dimostrato – continua Di Lorenzo – è singolare la coincidenza per la quale ricorra sempre la figura di Sgarbi, come ritengo alquanto grave il fatto che da nessuna parte, per la mostra di Lucca, se non in un filmato della Tgr Rai Toscana, si dica che ad essere esposta fosse una semplice copia materica, sebbene indistinguibile dall’originale, possibilmente traendo in inganno il visitatore che, solo dopo aver sborsato il prezzo del biglietto, nel caso 12 Euro, avrebbe saputo di trovarsi davanti alla copia.
Infatti neanche sul sito del Mic era scritto che si trattasse di copia del Fec. Altrettanto singolare – aggiunge il presidente di Dracma – è il fatto che il Cda del Fec, come risulta dai verbali esistenti, abbia definitivamente autorizzato il prestito ex post, diversi mesi dopo, ed in un caso – per il Premio Alferano – la concessione non sia neanche stata discussa in Cda.
Un atteggiamento che si commenta da solo – prosegue Di Lorenzo – e che restituisce ragione alla preoccupazione, come diciamo da sempre, che il vero obiettivo del prestito del 2020 fossero le copie.
Oggi tutto ciò è dimostrato con atti ufficiali e non più a parole. Ricordo benissimo il dibattito del 2020 e le polemiche che ne scaturirono. I siracusani – a detta di Sgarbi – erano semplici ‘provinciali’, e da tali sono stati trattati con la ‘copertura’ di certa politica e senza distinzione di colore ed appartenenza politica.
Ciò che emerge, sul personaggio e sul suo cerchio magico, è sempre più sorprendente, se non inquietante e, credo, non mancheranno ulteriori sorprese”.
Al Viminale Dracma ha incontrato il Direttore Centrale, Prefetto Tortorella, in carica da poco più di un anno, dal quale ha ricevuto rassicurazioni sull’originale digitale, che lo stesso Direttore Centrale ha già formalmente richiesto a Factum Arte, la società che eseguì le copie nel 2020.
Le due copie si trovano rispettivamente, dopo i prestiti, nel salone del Fec, smontata, nel corridoio del Provveditorato alle Opere Pubbliche Per il Lazio, l’Abruzzo e la Sardegna, che ha chiesto di ottenerla in comodato.
Al termine dell’incontro, il Presidente di Dracma ha protocollato una richiesta perché una delle due copie materiche possa essere stabilmente collocata a Siracusa.
“E’ stata una utile occasione di confronto e di approfondimento con gli Uffici del Viminale – conclude Di Lorenzo -e non solo sul Caravaggio ma, più in generale, su tutto il patrimonio del Fec della nostra provincia.
Quando lo Stato ti ascolta è sempre bello e costruttivo confrontarsi con lealtà e trasparenza. Mi sia consentito, infine, ringraziare Sua Eccellenza il Prefetto Signer che, unitamente ai suoi Uffici, ha dimostrato, sul tema, una disponibilità, una sensibilità ed un’apertura non comuni e – soprattutto – mai dimostrate prima d’ora”.
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