Sono Augusta, Avola, Carlentini, Francofonte, Lentini, Noto, Pachino, Priolo Gargallo, Rosolini, Solarino
Sono 55 in Sicilia i Comuni con una bassa percentuale di vaccinati inferiore al 60 per cento e con un’incidenza di contagi nei sette giorni (13-19 agosto) superiore a 150 casi per 100 mila abitanti.
Per questi centri il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci ha firmato un’ordinanza che prevede un tavolo permanente tra Asp e sindaci per raggiungere i target di immunizzati, l’utilizzo di mascherine anche all’aperto, ad eccezione dei bambini di età inferiore ai dodici anni, dei soggetti affetti da patologie che ne rendono incompatibile l’utilizzo e di coloro che, nel rispetto delle misure di prevenzione, effettuano attività sportiva all’aperto; il divieto di assembramento in pubblico e misure di contenimento per gli eventi privati (tampone nelle 48 ore antecedenti).
Di questi 55Comuni ben 10 sono della provincia di Siracusa e sono Augusta, Avola, Carlentini, Francofonte, Lentini, Noto, Pachino, Priolo Gargallo, Rosolini, Solarino.
L’ordinanza sarà in vigore dal 24 agosto al 6 settembre.
Per i Comuni di Barrafranca e Niscemi, su proposta delle Asp, è stata disposta la zona arancione.
“Avevo annunciato un provvedimento regionale che cercasse di mantenere il giusto equilibrio tra gli obiettivi di tutela della salute pubblica e il diritto delle attività economiche a operare in sicurezza. Con questa ordinanza mettiamo in campo uno strumento in più con uomini e mezzi a disposizione di un numero importante di Comuni, coinvolgendo i sindaci anche nel loro ruolo di autorità sanitarie locali”:, dichiara il governatore Nello Musumeci.
“Si tratta – aggiunge il presidente della Regione – di misure sofferte ma ragionate, che affidano ancora una volta alla indispensabile collaborazione dei livelli istituzionali territoriali e degli operatori sanitari il compito di proteggere la nostra popolazione. Abbiamo avuto in queste giornate i necessari colloqui tecnici con le diverse autorità che operano nel contenimento dell’epidemia e sono convinto che non desti alcuna sorpresa una decisione regionale che si pone nel solco dell’atteggiamento tenuto dal governo siciliano in tutti questi mesi.
La stagione turistica in Sicilia – prosegue Musumeci – ha registrato numeri record ed è abbastanza naturale che si registri anche per questa promiscuità l’aumento di casi, come abbiamo costantemente potuto osservare in questi giorni, assieme ad un certo calo di tensione che è stato palpabile in molti Comuni dell’Isola. Tuttavia, immagino che nessun siciliano voglia correre il rischio di ulteriori appesantimenti o, peggio, di un nuovo lockdown: la nostra economia non lo vuole e non se lo può permettere. Il mio appello, dunque, è sempre lo stesso: vaccinarsi è un dovere civico, per questo siamo accanto a tutte le nostre comunità. Questo modello, che inizia con i 55 Comuni, potrà essere adottato anche in altri casi. Oltre tre milioni di siciliani hanno fatto il vaccino. Ma non basta”.
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