L’allarme è lanciato dall’Osservatorio economico di Confartigianato Sicilia
La battuta d’arresto del superbonus e il mancato sblocco della cessione dei crediti fiscali rischiano di affondare le micro e piccole imprese siciliane.
Le conseguenze più immediate sono il blocco dei cantieri e nel 30% dei casi la riduzione del personale e addirittura la chiusura delle imprese con la perdita di posti di lavoro.
Ciò a causa delle difficoltà di far fronte ai pagamenti, in primo luogo dei fornitori e in secondo luogo delle tasse e dei propri collaboratori.
A delinerae i contorni della crisi è un sondaggio flash, realizzato dal 17 febbraio al 2 marzo 2023 dall’Osservatorio economico di Confartigianato Sicilia, a cui hanno partecipato quasi 200 imprese associate che operano nel settore delle Costruzioni.
Il problema dei crediti “incagliati” nei cassetti fiscali riguarda oltre un’impresa su cinque nel settore dell’edilizia e di installazione di impianti.
Secondo quanto indicato da queste imprese, che hanno dato il loro contributo all’;indagine, ammonta a 130 mila euro l’importo medio dei crediti “incagliati” per impresa.
E se nell’Isola sono 11mila i posti di lavoro messi a rischio nelle micro e piccole imprese (Mpi) siciliane, solo in provincia di Siracusa sono Siracusano sono poco più di 800
“Il Governo – sollecita confartigianato Sicilia – dovrebbe sensibilizzare le banche e le assicurazioni affinché tornino a monetizzare i crediti bloccati.
E se questa strada non dovesse essere percorribile – conclude la nota – chiediamo che venga sì attuata la compensazione con gli F24 delle imprese ma a brevissima scadenza, un’operazione che possa durare al massimo un paio di anni”.
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