E’ stato chiesto dalla deputazione siracusana del M5S. Intanto il parlamentare regionale Cafeo lancia un nuovo appello al governo nazionale
Un incontro urgente con il prefetto di Siracusa, Giusi Scaduto, per discutere della situazione del petrolchimico siracusano.
E’ stato chiesto dalla deputazione siracusana del M5S e fissato a lunedì 16 maggio.
“Si delinea un quadro senza via d’uscita, in assenza di provvedimenti governativi. Migliaia di persone – spiegano i parlamentari Paolo Ficara, Filippo Scerra, Maria Marzana, Pino Pisani, Stefano Zito e Giorgio Pasqua – guardano con trepidazione alle decisioni che, da Roma, possono ridare serenità ed una prospettiva ad un territorio che non può essere condannato alla catastrofe sociale con leggerezza.
Il paventato blocco europeo delle importazioni di petrolio dalla Russia avrebbe una conseguenza diretta e disastrosa per l’intera Sicilia.
“Con la chiusura dello stabilimento Isab Lukoil – proseguono – collasserebbero l’intera zona industriale di Siracusa, il porto di Augusta che movimenta ogni anno milioni di tonnellate di merci per non parlare delle pesanti ripercussioni sul futuro occupazionale dei circa 10.000 lavoratori del settore, diretto e indotto”.
Sulla questione arriva l’appello del deputato regionale, Giovanni Cafeo: “Il Governo di Roma tuteli l’interesse nazionale e i posti di lavoro del Petrolchimico di Siracusa altrimenti tra pochi giorni Lukoil sarà costretta a chiudere i battenti.
Le sanzioni – spiega il parlamentare regionale di Prima l’Italia – entreranno in vigore dal gennaio del prossimo anno ma sarà possibile, da qui fino alla fine del 2022, importare petrolio solo in caso di contratti di approvvigionamento già sottoscritti.
Lukoil – aggiunge Cafeo – non si trova in questa condizione, per cui lo slittamento all’inizio del prossimo anno delle sanzioni all’importazione del greggio russo non rinvia il pericolo per la produzione nel Petrolchimico, anzi lo crea subito”.
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