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Crisi petrolchimico, vertice a Roma Confindustria-Lega: sostegno in sede nazionale ed europea

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Vertice romano tra Confindustria e la Lega sulla preoccupante crisi del settore petrolifero con la Lega che ha dichiarato di

Vertice romano tra Confindustria e la Lega sulla preoccupante crisi del settore petrolifero con la Lega che ha dichiarato di voler sostenere le richieste degli industriali del Petrolchimico sia in sede nazionale che europea.
Ne dà notizia il deputato regionale della Lega, Giovanni Cafeo, al termine dell’incontro a cui ha partecipato il segretario nazionale della Lega, iMatteo Salvini,  l’eurodeputato della Lega, Marco Zanni, ed i vertici di Confindustria Siracusa.
“Un asset così importante per la Sicilia e per l’intero Paese – dice Cafeo – ha subìto perdite consistenti nel periodo della pandemia, mai davvero recuperate.
Inoltre – aggiunge – il conflitto tra Russia e Ucraina ha contribuito ad una lievitazione dei costi per via dell’aumento del prezzo del greggio e del gas naturale. Tra il 2019 ed il 2020, il settore petrolifero, solo nel Petrolchimico di Siracusa – chiarisce Cafeo – ha subito perdite per oltre 1 miliardo di euro”.
Riguardo poi l’altra grande criticità del Petrolchimico, il piano per la Transizione energetica: “Le aziende sono pronte alla riconversione e al nuovo scenario economico.
Il settore della raffinazione, che nel Petrolchimico di Siracusa assorbe più di 7500 persone, tra lavoratori diretti e dell’indotto – riferisce il deputato regionale – ha le risorse per raggiungere questo obiettivo ma deve essere messo nelle condizioni di pianificare e programmare gli investimenti.
Nel Pnrr – precisa – il Governo nazionale non ha previsto aiuti specifici per la raffinazione ma c’è l’opportunità del Patto per la raffinazione che consentirebbe al settore di poter usufruire di risorse, attraverso l’impiego di una parte delle accise  e dell’Iva per investimenti legati ad un piano di abbattimento del Co2”.
Riguardo poi il contributo solidaristico straordinario sugli extra profitti, Cafeo dice: “Sono errate le basi per il calcolo. Basti pensare che questo extra profitto fa riferimento al periodo comprendente il  quarto trimestre del 2020 ed il primo trimestre del 2021, cioè una finestra temporale segnata dalla pandemia e dalla contrazione economica.
Questa misura – conclude – rischia di far sprofondare un settore trainante per il Paese con conseguenze economiche, sociali ed occupazionali sarebbero devastanti”.
Da qui la richiesta al Governo di rivedere questi parametri di calcolo e all’Ue di cambiare strategia.

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