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Crisi polo petrolchimico, la mobilitazione della Cgil in solitaria

I governi, nazionale e regionale, richiamati, alle rispettive responsabilità

Oggi è il giorno della mobilitazione a difesa del polo petrolchimico di Siracusa. Una mobilitazione indetta dalla Cgil visto che il rischio che salti l’intero sistema di raffinazione si fa ogni giorno sempre più concreto.

“Siracusa merita una risposta da parte del Governo Draghi – scrive il segretario generale provinciale della Cgil di Siracusa, Roberto Alosi- migliaia di lavoratori potrebbero perdere il lavoro e questo è socialmente ed economicamente impensabile e insostenibile.

Occorre opporre – auspica infine – la fermezza del territorio in tutte le sue articolazioni istituzionali, sociali e imprenditoriali”.

E questa mattina nel piazzale della portineria Isab Nord si sono ritrovati esponenti nazionali e regionali e locali della Cgil, esponenti politici e i lavoratori, tra i quali serpeggia un tangibile sconforto. Assenti le altre sigle sindacali.

QUI UNO STRALCIO DELLA DIRETTA 

A margine della manifestazione arriva il commento di Sebastiano Zappulla di Sinistra Italiana: “Non c’erano alcuni dei sindaci dei Comuni della zona industriale, i rappresentanti dei maggiori partiti politici e delle altre organizzazioni sindacali; inoltre – aggiunge – non abbiamo visto molti dei parlamentari siracusani eletti all’assemblea regionale e al
parlamento nazionale. Nessuno, infine, del governo regionale”.

Intervengono anche Simona Suriano, deputata nazionale e portavoce ManifestA, e Francesco Pasqua e Alessandra Cappello, segretari provinciali Prc Siracusa: “Chiediamo alle forze sindacali e sociali, alle istituzioni locali e, in generale, alla cittadinanza di tutto il comprensorio di Siracusa di sostenere la mobilitazione dei lavoratori Lukoil per arrivare ad uno sciopero generale e una protesta collettiva che coinvolga l’intera Provincia.

In gioco – aggiungono -non c’è solo la sorte dello stabilimento Lukoil e l’unico modo per spingere il Governo ad un’assunzione delle proprie responsabilità è allargare il fronte a tutti i cittadini e a tutte le forze produttive, affinché si prendano dei provvedimenti risolutivi”.

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