“E’ connessa – spiega la Direzione Investivativa Antimafia – con lo sfruttamento della ludopatia favorita dal sistema delle piattaforme on-line di gioco e scommesse”
L’usura tra le forme delittuose più ricorrenti in provincia di Siracusa oltre a traffico e spaccio di droga ed estorsioni.
L’usura è connessa allo “sfruttamento” della ludopatia favorita dal sistema delle piattaforme on-line di gioco e scommesse
Si evince dall’ultima Relazione semestrale della Dia del periodo gennaio-giugno 2022 ,che analizza la geografia criminale della provincia di Siracusa dove sono sempre tangibili le influenze di cosa nostra catanesema dove accanto alle tradizionali organizzazioni criminali ne coesistono altre che, pur non potendo qualificarle “di tipo mafioso”, rivestono una certa rilevanza.
“Nel territorio siracusano – si legge nella relazione – si conferma la coesistenza di molteplici organizzazioni mafiose
nonostante le investigazioni condotte nel tempo abbiano consentito un ridimensionamento dei principali gruppi mafiosi tramite l’arresto esponenti di primo piano.
Il territorio siracusano risulta infatti caratterizzato dalla presenza di due macro gruppi di riferimento: nel quadrante
nord della città è presente il gruppo Santa Panagia, frangia cittadina della ramificata compagine Nardo-Aparo-Trigila, a sua volta collegata alla famiglia Santapola-Ercolano di cosa nostra catanese.
Nel contesto urbano si colloca anche il sodalizio dei Bottaro-Attanasio legato anche al clan etneo dei Cappello e molto attivo nelle estorsioni e nello spaccio di sostanze stupefacenti, principale fonte di guadagno anche per le altre consorterie.
Permane l’influenza dei Nardo nella parte settentrionale della provincia (Lentini, Carlentini ed Augusta) anche se nel semestre tale consorteria è stata duramente colpita dagli esiti dell’operazione “Agorà” e da una confiscadi beni, per un valore di circa 2 milioni di euro, conseguente a sentenza irrevocabile di condanna pronunciata nei confronti
di un esponente di spicco del sodalizio già referente nel territorio di Lentini.
L’indagine ha documentato, tra l’altro, la consumazione da parte della famiglia Nardo e della famiglia Santapaola-Ercolano di estorsioni in danno di imprese impegnate nell’esecuzione di lavori pubblici nel territorio di Lentini e la gestione monopolistica del trasporto su gomma di prodotti ortofrutticoli utilizzando ditte intestate a terzi direttamente riconducibili all’organizzazione mafiosa.
È stata inoltre accertata la direzione, a cura delle famiglie Nardo e Santapaola-Ercolano, di un fiorente traffico
di sostanze stupefacenti riscontrato dal sequestro di 108 kg di marijuana.
Il controllo capillare del territorio da parte dei Nardo verrebbe esercitato con il costante appoggio della famiglia Santapaola-Ercolano che altera lo svolgimento delle libere attività imprenditoriali considerate proficua opportunità per una parassitaria acquisizione di risorse finanziarie.
Difatti, le famiglie ed i clan operanti nel distretto controllano le locali attività economiche spartendosi i relativi profitti illeciti nel rispetto dei reciproci accordi.
La zona sud prossima ai centri di Noto, Pachino, Avola, Rosolini ed altri ancora, appare da tempo sotto il controllo del clan Trigila del quale una recente indagine ha documentato sia la sua posizione dominante rivestita nel settore del trasporto su gomma di prodotti ortofrutticoli, della produzione di pedane e della produzione e commercio di prodotti caseari, penetrando il tessuto economico del territorio grazie a compiacenti aziende in grado di alterare le regole della concorrenza conseguendo illeciti profitti.
Nella frazione Cassibile risulta attivo il sodalizio dei Linguanti articolazione dei Trigila, mentre nei territori di Pachino e Portopalo di Capo Passero prevale l’egemonia del clan Giuliano, “vicino” al clan Trigila, del quale sono stati accertati radicati legami con i Cappello di Catania ed i cui interessi criminali convergono nei settori delle estorsioni e nel controllo delle attività legate al commercio dei prodotti ortofrutticoli.
La zona pedemontana della provincia aretusea, compresa tra i Comuni di Floridia, Solarino e Sortino, risente invece dell’influenza criminale degli Aaparo, consorteria particolarmente attiva nelle estorsioni, nell’usura e negli stupefacenti”.
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