In Sicilia soppressione di 23 autonomie scolastiche, dopo le 74 dello scorso anno
In provincia di Siracusa perderanno l’autonomia l’istituto superiore Insolera, che verrà accorpato al Rizza, e il Moncada di Lentini. L’istituto Agrario, senza sede per le condizioni a rischio crollo dell’edificio di via Elorina, passa sotto la tutela dell’Alberghiero di Siracusa.
Questi gli esiti dell’incontro regionale sul dimensionamento scolastico, resi noti dal deputato regionale del M5s, Carlo Gilistro.
“Intanto è un piano di accorpamenti e non di dimensionamento – dichiara il parlamentare – secondo un piano del governo Meloni che vedrà ancora meno risorse in campo per studenti, famiglie ed insegnanti.
Classi pollaio, aumento dei supplenti, più precariato anche nelle forme di insegnamento:
Si allarga il divario formativo tra nord e sud del Paese – conclude l’espnente pentastellato – aggravando la situazione delle aree più svantaggiate e del Meridione”.
Sulla vicenda commenta anche Vincenzo Vinciullo di Siracusa Protagonista: “Alla città di Siracusa, con oltre 8500 discenti, spettano 9 Istituti superiori con una popolazione media di oltre 940 alunni, quindi l’Insolera non può né deve perdere la propria autonomia.
Alcuni Istituti superiori – prosegue – hanno un numero di alunni di molto superiore ai 1200 e quindi si può facilmente trovare una compensazione e una razionalizzazione anche delle aule.
Bisogna riflettere sul fatto che, nel caso in cui l’Insolera perdesse la propria autonomia, avremmo una popolazione media per Istituto vicina ai 1100 alunne ed alunni, una aggregazione fra le più alte sia in Italia che in Europa.
Per questo – conclude – invito la città, la popolazione scolastica a mobilitarsi per difendere l’autonomia dell’Insolera e con essa il diritto allo studio”.
“La scelta di procedere con questo dimensionamento – dichiara Giovanni La Rosa, segretario provinciale Flc Cgil – è dettata esclusivamente da logiche di risparmio economico, senza alcuna considerazione per il diritto all’istruzione di qualità e per il futuro dei nostri giovani.
Ridurre il numero di dirigenze significa aumentare il carico gestionale sulle scuole rimanenti, con conseguenti disservizi amministrativi e difficoltà nell’organizzazione didattica”.
La Flc Cgil – conclude – è pronta a intraprendere ogni azione necessaria per contrastare provvedimenti che minano la qualità dell’istruzione pubblica”.
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