Un vero e proprio sollevamento a Siracusa contro il piano di dimensionamento scolastico varato ieri dalla Conferenza regionale di organizzazione
Un vero e proprio sollevamento a Siracusa contro il piano di dimensionamento scolastico varato ieri dalla Conferenza regionale di organizzazione della rete scolastica per l’anno scolastico 2024/2025.
Dopo la dichiarazione del sindaco, Francesco Italia che preannuncia battaglia sulla questione, ci sono da registrare diversi altri interventi.
“Il capoluogo perde ben 3 Istituti Comprensivi e la media per Istituto sale a quasi 1000 alunni (980) – rileva Vincenzo Vinciullo – quando in alcuni paesi della provincia, nelle stesse condizioni, la media è di soli 730 alunni.
Vengono sacrificati – evidenzia – i quartieri poveri, fragili ed emarginati, nonostante la Legge Caivano preveda ben altro, oltre all’Archimede, mai entrata in discussione a livello provinciale.
Prima di vederci impegnati in ulteriori ricorsi presso i Tribunali Amministrativi – concluso Vinciullo – invitiamo la Conferenza Regionale a ritornare sui propri passi, rivedendo le decisioni già prese”.
“Non possiamo assolutamente condividere – commenta Salvo Sorbello, presidente del Progetto Famiglia Siracusa -le incomprensibili scelte relative alla nostra realtà.
Il rischio, molto forte – inciste – è quello di veder crescere le già notevoli difficoltà degli alunni e delle loro famiglie e di mettere a serio rischio la qualità del servizio scolastico.
Sulla questione interviene anche il Pd siracusano con una nota a firma del senatore Antonio Nicita, del segretario cittadino, Santino Romano e dei consiglieri comunali, Massimo Milazzo, Angelo Greco e Sara Zappulla.
“Non si può cancellare la storia della città di Siracusa, né cancellare, con un semplice colpo di spugna, un’istituzione scolastica che porta il nome di Archimede dal 1890.
Siracusa – scrivono ancora -non può e non deve rinunciare ad una scuola intitolata al suo cittadino più illustre, che è stata ed è punto di riferimento culturale per intere generazioni.
Esortiamo, pertanto, l’assessore regionale Mimmo Turano – concludono – a rivedere il Piano regionale prima della firma del decreto, tenendo in maggiore considerazione le proposte concertate nella Conferenza Provinciale e trovando delle soluzioni che non mortifichino le comunità scolastiche interessate e la città di Siracusa”.
“Più che un piano di dimensionamento scolastico – dichiara il deputato regionale del M5SCarlo Gilistro – questo è un vero e proprio attacco alla scuola italiana. Applicando i parametri voluti da questo governo di centrodestra, anche in Sicilia è andato in scena il triste spettacolo dell’ennesimo taglio ad un servizio base.
“Ci sono state delle ‘complicità’ a livello locale – accusa Gilistro – ho la sensazione che non tutti a Siracusa si siano mossi a difesa della scuola siracusana, quasi servendo alla Regione l’occasione per intervenire.
Il sospetto – conclude sibillino – è che certe informazioni siano state sottostimate o direttamente non fornite, nonostante diversi incontri pubblici, agevolando così un’azione che ha penalizzato il capoluogo ma, curiosamente, non alcuni centri della provincia”.
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