Tutto è partito da una “battuta” fuori microfono dell’assessore Cavarra
Non c’è pace per il consiglio comunale di Siracusa. Dopo il “caso Zappalà” ieri sera di nuovo toni alti con i gruppi di Partito Democratico, Insieme, Forza Italia e il consigliere Burti del gruppo misto che abbandonano l’aula in segno di protesta verso la maggioranza.
“Tutto accade -riferisce l’opposizione – durante il punto all’ordine del giorno sul cimitero, dopo l’intervento del consigliere Burti volto a riassumere il lavoro in merito della III commissione durante la sua presidenza, con particolare riferimento alla proposta portata avanti da una consigliera ormai dimessa.
L’Assessore Salvo Cavarra – prosegue la nota – esordisce fuori dal microfono esclamando: meno male che si è dimessa. Affermazione che ribadirà in un successivo intervento teso ad accampare giustificazioni per una posizione grave e offensiva.
A nulla sono valse le dichiarazioni del consigliere Marino prontamente intervenuto per chiedere le scuse dell’Assessore nei confronti della consigliera dimissionaria.
Il Presidente del consiglio comunale – prosegue l’opposizione – decide invece di intimare al consigliere Burti che, se avesse perseverato con la sua protesta, sarebbe stato allontanato dall’aula.
Le opposizioni solo a quel punto hanno deciso di abbandonare i lavori di aula e di non proseguire con il resto della seduta”.
Da qui la richiesta al Presidente e all’ Assessore di scusarsi: “In gioco non c’è solamente il rispetto dovuto ai gruppi di opposizione, ma soprattutto la credibilità del consiglio comunale agli occhi della città”.
Sull’accaduto arriva la lettera del presidente, Alessandro Di Mauro ai consiglieri: “Vi scrivo con profonda amarezza nel vedere come il luogo più nobile della nostra città stia progressivamente perdendo il decoro e il rispetto che gli sono dovuti.
Il Consiglio comunale dovrebbe essere il cuore del confronto e del dibattito costruttivo, e invece sta assumendo sempre più i toni di un’arena, dove chi non è d’accordo con una scelta della Presidenza o con un intervento altrui ricorre alle urla e all’interruzione del dibattito.
La Presidenza ha bisogno della collaborazione di tutti per garantire il corretto svolgimento dei lavori in un clima di serenità e rispetto reciproco.
Il regolamento del Consiglio comunale non può essere considerato solo un insieme di parole: deve essere il riferimento imprescindibile per la nostra attività. Tuttavia, al di là delle regole scritte, ciò che deve guidarci è il buonsenso di ognuno di noi, me compreso.
In questo clima non vince nessuno, ma stiamo perdendo tutti”.
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