Sollecitata la bonifica del Sin di Priolo e la riconversione del comparto industriale
Dopo oltre 25 anni dalla sua istituzione, la bonifica e la riconversione industriale del Sito di interesse Nazionale (S.I.N) di Priolo sono un miraggio.
È quanto denunciano Acli, Agesci, Arci, Azione Cattolica Italiana, Legambiente e Libera che, in occasione della quarta tappa in Sicilia, nel siracusano, della campagna nazionale Ecogiustizia subito: in nome del popolo inquinato, hanno organizzato un flash mob di fronte al depuratore Ias.
L’iniziativa per chiedere un’accelerazione di passo nel risanamento e riconversione industriale del Polo Petrolchimico di Siracusa e di tutti i territori interessati.
Quattro le priorità d’intervento individuate dalle associazioni: un approfondimento dello stato di inquinamento dell’area e la ripartizione degli oneri dei costi della bonifica secondo il principio di “chi inquina paga”; la bonifica immediata delle aree; la ristrutturazione, revisione, razionalizzazione ed efficientamento del depuratore Ias, grazie all’utilizzo delle risorse del Fondo sviluppo e coesione 2021-2027, rendendolo idoneo al trattamento dei reflui provenienti anche da Siracusa nord e Augusta, così da evitare i prelievi di acqua di falda e la costruzione ex novo di ulteriori depuratori (come quello a Punta Cugno); la riconversione dell’intero comparto industriale metalmeccanico e petrolchimico, abbattendo le emissioni climalteranti e producendo nuovi posti di lavoro.
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