Sono 16 i voti per Alessandro Di Mauro. E mentre i gruppi di opposizione hanno tutti votato per il proprio capogruppo, scoppia il caso Forza Italia: 4 consiglieri e 3 voti. Chi ha tradito?
Nulla di fatto questa mattina per l’elezione del presidente del Consiglio comunale di Siracusa.
In aula tutti presenti in prima battuta con gli scrutatori nominati che sono gli stessi della seduta precedente: Ricupero, Buccheri e Rabbito.
Alla conta dei voti il quadro è chiaro: Mpa e i coinsiglieri di Francesco Italia sindaco e del gruppo ” Noi per la città” votano compatti per Alessandro Di Mauro del Movimento per l’Autonomia.
Sono 16 voti, insufficienti a determinare l’elezione subito, anche perché si conta anche una scheda giudicata nulla.
Quest’ultima, peraltro riportava il nome di Di Mauro e di Concetta Carbone e rappresenta quel voto che sarebbe servito a Di Mauro per essere eletto a prima chiamata.
Gli altri gruppi hanno tutti votato ognuno per il proprio capogruppo: quindi 3 voti per Paolo Romani di FdI, 3 per Scimonelli di Insieme, 3 per Zappalà di Fuori Sistema, 3 per Milazzo del Pd e 3 per Boscarino di Forza Italia.
Ma se per gli altri gruppi i conti tornano, lo stesso non è per Forza Italia: 4 consiglieri e tre voti fa pensare, a voler essere cattivi, ad un tradimento.
Subito dopo il voto, confusione in aula: gran parte dei consiglieri abbandona e manca il numero legale per non affrontare già oggi la seconda chiama.
Se ne parla domani, sempre alle 10 per l’elezione basterà la maggioranza semplice.
Ieri sera intanto era arrivato l’appello del leader del Mpa, Giuseppe Carta: “E’ fondamentale che le forze di buon senso a Siracusa, comprendenti le liste civiche e i partiti moderati, si uniscano per raccogliere l’appello ad una pacificazione nell’interesse più alto della città attraverso la scelta di un esponente del Mpa alla presidenza del
consiglio che rappresenta una proposta di garanzia democratica e responsabilità politica”.
Appello alla collaborazione e al dialogo promosso anche dal sindaco Italia.
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