Salvo Baio e Mario Blancato dicono la loro sulla querelle nata dalla possibilità di candidare o meno Tiziano Spada
Elezioni regionali e Pd: fa discutere il caso nato dalla possibilità di candidatura di Tiziano Spada. Di seguito l’intervento di Salvo Baio e Mario Blancato:
“La potremmo chiamare “Ipotesi Tafazzi” dal nome del personaggio simbolo del masochismo, quello che mentre saltella si picchia le parti basse con una bottiglia di plastica, pur di non…..
L’ipotesi circola sottotraccia nelle retrovie correntizie del Pd, ma nessuno la fa propria, ovviamente.
A farla emergere è stato il caso di Tiziano Spada, esploso nella “storica” assemblea del 29 maggio, nella quale Bruno Marziano ha manifestato tutta la propria contrarietà alla candidatura nella lista del Pd alle elezioni regionali dell’ex esponente di Italia Viva.
Le motivazioni di Marziano sono apparse inattaccabili, tanto che nessuno dei presenti ne ha contestato la fondatezza.
Dopo qualche giorno però su BlogSicilia, esponenti “anonimi” di una corrente del Pd, in contrasto con Marziano, hanno fatto capire che la candidatura di Tiziano Spada per loro è in campo.
La conferma è venuta dallo stesso interessato, che nel frattempo ha fatto affiggere enormi manifesti per annunciare la propria candidatura. In quale lista? Risposta dell’aspirante candidato: nella lista del Pd, o in quella del presidente o in altra lista di centrosinistra.
Al netto dei toni sprezzanti di Spada nei confronti del gruppo dirigente del Pd di Siracusa- opportunamente rintuzzati dal segretario Adorno- e delle sue ostentate amicizie politiche altolocate, tra cui quella con l’onorevole Chinnici, non si può escludere il rischio che il Pd non elegga il deputato, se non farà una lista forte e rappresentativa dell’intero territorio, tenendo fuori aspiranti candidati che considerano il Pd una specie di albergo a ore.
Se poi ci saranno spinte interne per formare due liste, una del Pd e una del presidente, il rischio potrebbe aumentare se entrambe le liste pescheranno nello stesso bacino elettorale del Pd.
In questo caso, l’ipotesi Tafazzi diventerebbe realtà a causa della dispersione di voti riconducibili al Pd.
Diverso esito potrebbe avere l’inserimento nell’eventuale lista del presidente di personalità esterne provenienti da una platea larga di centrosinistra e dalla società civile in grado di dare un apporto di voti aggiuntivi a quelli del Pd”.
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