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Episodio di bullismo ad Avola: le reazioni e le proposte di intervento

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Sollecitata l’adozione di azioni quotidiane di educazione e di contrasto alla spettacolarizzaione della violenza

Innumerevoli le reazioni di sdegno rispetto all’aggressione di un gruppo di ragazzine ai danni di una coetanea ad Avola, il cui video sta circolando in rete e sui social.

“Gesti come questi vanno condannati con fermezza – ha detto il sindaco di Avola, Rossana Cannata – ho già sentito le autorità competenti e le forze dell’ordine.

Di fronte a episodi come questo, non basta l’indignazione: servono azioni quotidiane di educazione e responsabilità.

Chiediamo ai genitori – prosegue Cannata – di continuare a essere guida e riferimento per i propri figli, aiutandoli a riconoscere e a scegliere sempre il rispetto.

Chiediamo ai ragazzi di essere amici veri, quelli che si proteggono a vicenda, che hanno il coraggio di fermare chi fa del male, di essere solidali. Parlate, dialogate, denunciate: solo così possiamo spezzare il silenzio e fermare la violenza”.

“Non si può restare indifferenti davanti alla violenza cieca e alla banalità del male che traspare da questa ennesima, drammatica vicenda”: così il parlamentare del Movimento 5 Stelle, Filippo Scerra.

“Ancora più inquietante – aggiunge – è il sospetto che si sia potuto trattare di aggressione a sfondo razziale ed il comportamento di chi, pur presente, ha scelto di non intervenire: ragazzi e ragazze che, invece di aiutare la vittima o chiamare la Polizia, hanno preferito filmare la scena, incitare le aggressioni, trasformando la sofferenza in uno spettacolo.

Confido nel lavoro delle forze dell’ordine che stanno analizzando i filmati per identificare le giovanissime protagoniste di questo scempio.

È fondamentale – conclude – non solo una presa di coscienza personale, ma anche l’imposizione di condanne socialmente importanti: percorsi di recupero e di rieducazione che aiutino a comprendere la gravità delle proprie azioni”.

Gli fa eco il deputato regionale del M5S, Gilistro: “Scene di violenza inaccettabili, rese ancora più inquietanti dalla presenza di chi, invece di intervenire per fermare l’aggressione, si è limitato a filmare tutto con il proprio smartphone. Un chiaro segnale della deriva sociale a cui assistiamo ogni giorno.

Il cattivo esempio – prosegue – si diffonde ormai come regola attraverso la lente distorta dei social network, dove spesso la violenza viene spettacolarizzata e normalizzata.

È necessario – conclude Gilistro,autore di una legge che propone al legislatore nazionale una regolamentazione più attenta e rigorosa sull’uso dei dispositivi digitali da parte di giovani e giovanissimi  – introdurre strumenti concreti per evitare l’abuso tecnologico, promuovere un’educazione digitale consapevole e restituire agli adulti il loro ruolo educativo”.

«È inaccettabile – dichiara Bruno Messina, presidente provinciale del Codacons – che episodi di tale gravità non solo si verifichino, ma vengano anche filmati e diffusi sui social, alimentando una pericolosa cultura dell’odio e della spettacolarizzazione della violenza.

Chiediamo l’adozione di programmi educativi obbligatori contro il bullismo e la violenza in tutte le scuole di ogni ordine e grado attraverso cicli di incontri settimanali con psicologi, rappresentanti delle forze dell’ordine e associazioni impegnate nella tutela dei minori.

Inoltre chiediamo – prosegue Messina – l’istituzione di sportelli di ascolto permanenti all’interno degli istituti scolastici, con la presenza di professionisti capaci di intercettare situazioni di disagio prima che possano degenerare.

Sollecitiamo al Ministero dell’Istruzione di emanare linee guida vincolanti affinché ogni scuola sia dotata di protocolli anti-bullismo efficaci e di personale formato nella gestione delle emergenze educative.

Riguardo poi al comportamento di coloro che, presenti durante l’aggressione, si sono limitati a filmare senza intervenire – aggiunge Messina – ribadiamo l’urgenza di una campagna di sensibilizzazione nazionale per promuovere il dovere morale di prestare soccorso”.

Il Codacons Sicilia si farà promotore di una proposta di legge finalizzata a introdurre sanzioni nei confronti di chi, in presenza di episodi di violenza, ometta di prestare assistenza o si limiti a diffondere le immagini, aggravando ulteriormente il danno alle vittime.

Non solo, il Codacons Siracusa e il Codacons Donna annunciano la costituzione di parte offesa nell’ambito del procedimento avviato dal commissariato di Avola.

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