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Esposto all’amianto in Marina Militare e morto per mesotelioma: risarcimento di 350mila euro alla vedova

Esposto all'amianto in Marina Militare e morto per mesotelioma: risarcimento di 350mila euro alla vedova

Il motorista navale, deceduto a 69 anni, ha prestato servizio anche al Centro di Augusta

La vedova di un motorista navale, morto di mesotelioma per esposizione all’amianto quando ha lavorato alla Marina militare, avrà un risarcimento di 350mila euro e una rendita mesile di 1.900 euro.

Lo ha stabilito – come riferisce l’Osservatorio nazionale amianto che ha assistito la famiglia – il Tribunale di Torre Annunziata che ha condannato i Ministeri della Difesa e dell’Interno a riconoscere vittima del dovere Mario La Rocca.

“Il motorista – scrive l’Ona in una nota – era stato nella Marina Militare tra il 1968 e il 1970 In Marina prestando servizio al Centro di Augusta, e in altri due comandi (Taranto e Ancona), ed era stato esposto all’asbesto quotidianamente, in particolare a bordo nave.

Contenevano amianto non solo i motori, ma anche i rivestimenti delle tubature che portavano i fluidi, che raggiungono temperature elevatissime e che si degradano velocemente. Lo stesso avveniva a terra.

Tutto ciò – continua la nota – senza alcuna attività informativa sui pericoli dell’esposizione e senza strumenti di protezione individuale.

Bonanni è riuscito a dimostrare – conclude la nota dell’Ona – che l’esposizione avvenuta in Marina è stata determinante per l’insorgere della malattia, che si è manifestata ben 48 anni dopo”.

La vedova, Erminia Di Maio, è stata assistita, insieme ai figli Raimondo e Cira dall’avvocato Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto.

La vicenda giuridica non si conclude qui perché il Tribunale ha liquidato gli importi soltanto nei confronti della vedova.

La sentenza sarà impugnata dagli orfani Raimondo e Cira che per il Tribunale non sono aventi diritto perché all’epoca della morte del papà non erano a suo carico.

Riconoscimento acquisito, invece, dal fratello Francesco (alla scomparsa a carico del genitore), che ha ottenuto dal Tribunale di Bergamo 120mila euro e un assegno mensile di 1.900 euro.

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