Avrebbero utilizzato il metodo mafioso e la violenza per chiedere la restituzione dei soldi prestati con tassi usurai
Estorsioni e usura nel Palermitano: all’alba di oggia, operazione congiunta della Guardia di Finanza e dei Carabinieri di Bagheria che hanno arrestato 10 persone, in esecuzione di un provvedimento emesso su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, di cui 9 in carcere e 1 agli arresti domiciliari. Altre 11 persone sono indagate a piede libero.
I militari, contestualmente, hanno proceduto al sequestro preventivo di quote di una società, un locale commerciale adibito a laboratorio e relativo terreno e un bar-tavola calda di Villabate con annesso chiosco, per un valore complessivo di circa 500.000 euro.
I reati contestati sono, a vario titolo, concorso esterno in associazione di tipo mafioso, associazione per delinquere finalizzata al delitto di usura, usura e estorsione aggravate dalla metodologia mafiosa e trasferimento fraudolento di valori.
L’organizzazione criminale, anche con la collaborazione di una funzionaria in servizio alla società “Riscossione Sicilia S.p.A.” (che forniva illecitamente notizie riservate circa le posizioni debitorie di numerosi soggetti), una volta individuate le potenziali vittime, assicurava loro la possibilità di ricevere dei prestiti ai tassi usurai.
Coinvolto anche un avvocato che, in qualità di legale di un “uomo d’onore” della famiglia mafiosa di Misilmeri, aveva assunto, ripetutamente, la veste di portavoce del proprio assistito detenuto.
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