Assemblea con i lavoratori davanti alla portineria
Si alzerà di livello nei prossimi giorni la mobilitazione a tutela dello stabilimento Sasol di Augusta.
Si è conclusa così l’assemblea con i lavoratori di questo pomeriggio organizzata dalla Uiltec per discutere le azioni da intraprendere dopo il confronto avuto con l’azienda in merito ai 65 esuberi dichiarati.
“Abbiamo cercato di comprendere – riferisce il sindacato – le reali intenzioni aziendali per il futuro dello stabilimento, chiedendo se, dopo la fermata di due impianti, vi fosse un piano di investimenti in nuove produzioni.
La risposta è stata chiara: nessun nuovo investimento, neanche per i progetti già in fase di sviluppo.
Abbiamo espresso forte preoccupazione per la sostenibilità dello stabilimento con soli tre impianti in marcia – ha aggiunto – ma l’azienda ha ribadito che il destino del sito di Augusta è legato esclusivamente alle congiunture del mercato.
Come Uiltec – ha evudenziato il segretario regionale, Andrea Bottaro – riteniamo inaccettabile che il futuro di circa 1.000 lavoratori, tra diretti e indotto, sia lasciato in balia delle fluttuazioni economiche. Siamo disponibili al confronto, ma solo davanti a un serio piano di investimenti e rilancio.
Sul fronte degli esuberi, il piano aziendale non ci convince. Si tratta di tagli lineari privi di una logica produttiva, senza alcuna disponibilità a ridurre il numero degli esuberi e con la dichiarata possibilità di ricorrere a licenziamenti, nonostante l’utilizzo di ammortizzatori sociali.
La crisi di Sasol – conclude Bottaro – si inserisce in un contesto più ampio di difficoltà dell’intera area industriale, motivo per cui da tempo chiediamo un approccio sistemico e il coinvolgimento dei governi nazionale e regionale.
È necessario un intervento politico ed economico per salvaguardare l’occupazione e il futuro dell’industria siracusana“.
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