Il ricorso è stato notificato anche al Comune e alla Regione siciliana, chiamati a sostenere questa battaglia e ad assumere posizione in merito
Ragioni giuridiche e di violazione degli interessi della comunità siracusana alla base del ricorso che il Comitato per la riqualificazione urbana di Siracusa e Legambiente ha presentato al Tar avverso l’Avviso pubblicato da Difesa Servizi, società in house del Ministero della Difesa riguardante l’ex Idroscalo di via Elorina.
Si tratta di un avviso esplorativo per investitori privati finalizzato a informare il mercato della disponibilità di assets
immobiliari e per acquisire proposte di finanza progetto, per la riqualificazione, valorizzazione e sfruttamento economico, in uso duale militare-civile, di diverse aree tra cui anche gran parte dell’area Militare dell’ex Idroscalo di Siracusa di Via Elorina per 50 anni.
Si tratta di un’area di circa 40.000 metri quadrati per un perimetro di 880 metri che ha accesso da via Elorina e si affaccia sul porto Grande.
Anche l’Amministrazione Comunale, pur se modificandone l’idea di base, aveva appoggiato la proposta: dopo la venuta a Siracusa nel gennaio 2022 del Sottosegretario del Ministro della Difesa, Mulè, nell’aprile 2023 aveva ufficialmente formulato al Ministero una proposta.
Nessun riscontro sino ad oggi su questa proposta e invace arriva la pubblicazione di questo bando che disattende qualsiasi aspettativa dei cittadini.
Da qui la decisone di presentare ricorso che “non rappresenta – tiene a precisare il comitato – una aprioristica negazione dell’idea progettuale del project-financing potendo magari servire da spunto per avviare una rimodulazione del Bando che preveda proprio la realizzazione di un water-front veicolare e ciclo-pedonale che colleghi direttamente la Via Elorina con il Molo S.Antonio”.
“Oltre a scontrarsi con una serie di vincoli (paesaggistici, culturali, ambientali) – ha precisato l’avv. Di Giovanni – questo bando vìola gli interesse della collettività e si scontra con il principio di leale collaborazione per fini commerciali.
Questa nostra – aggiunge – è la rivolta morale della collettività siracusan derubata di un bene pubblico inestimabile ed inalienabile”.
Il ricorso è stato notificato anche al Comune e alla Regione siciliana, chiamati a sostenere questa battaglia e ad assumere posizione in merito”.
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