Durante i controlli sono emerse numerose gravi irregolarità sugli impianti a bordo e sugli standard minimi di vita e sicurezza degli ambienti di lavoro
Fermo amministrativo a carico di una nave mercantile straniera approdata per effettuare operazioni commerciali al pontile di uno stabilimento petrolifero.
Durante u controlli, eseguiti dalla Capitaneria di Porto-Guardia Costiera di Augusta, sono emerse numerose gravi irregolarità sulla documentazione di bordo, nonché sul corretto funzionamento delle luci di emergenza, degli apprestamenti fissi e mobili antincendio, dell’impianto rilevazione fumi e dei relativi allarmi acustici.
Contestate, inoltre, rilevanti carenze sugli standard minimi di vita e sicurezza degli ambienti di lavoro in cui l’equipaggio è costretto a vivere e prestare la propria attività, tra cui la scarsa igiene delle cucine e della cambusa di
bordo, il malfunzionamento dei servizi sanitari, la mancanza, per un membro di equipaggio, di un valido contratto di lavoro e la mancanza di una corretta procedura di prevenzione dall’esposizione dei lavoratori al rischio amianto.
Il provvedimento di fermo sarà revocato soltanto dopo l’ eliminazione delle gravi carenze riscontrate, da certificare a cura dell’Amministrazione di bandiera e dell’organismo riconosciuto della nave e, in ultimo, da accertare a cura degli ispettori di Port State Control della Capitaneria di Porto-Guardia Costiera di Augusta.
Nel corso di quest’anno sono già 8 le navi straniere sottoposte a fermo e una è stata messa al bando da tutti i porti europei.
“Ciò – si legge nella nota della Capitaneria – per garantire il mantenimento di alti standard di sicurezza nell’ambito del porto e delle acque di giurisdizione, nonché a scongiurare l’arrivo di navi che, in condizioni “sub standard”, possano arrecare un pregiudizio ai traffici marittimi ed una sleale concorrenza nei confronti degli armatori rispettosi dei requisiti di sicurezza stabiliti dalle convenzioni internazionali”.
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