Si rievoca il miracolo di 376 anni fa che salvò i siracusani da morte sicura a causa della carestia
La prima domenica di maggio Siracusa è in festa e celebra la Santa Patrona ricordando il miracolo che 376 anni fa salvò la città affamata dalla carestia.
Delle colombe annunciarono ai siracusani riuniti in preghiera l’arrivo in porto cadi navi cariche di grano. Da quel momento ogni anno è stata celebrata la Festa di ringraziamento a Santa Lucia.
E a differenza del 13 dicembre, giorno in cui Santa Lucia viene festeggiata in tante parti del mondo, quella del Patrocinio è una festa tutta siracusana.
E quest’anno dopo due anni i siracusani tornano in piazza Duomo per riabbracciare la loro Patrona. Devoti e fedeli aspettavano questo momento da due anni, gli anni della pandemia segnati da restrizioni.
Abbattuto ogni distanziamento, ma raccomandato l’uso delle mascherine.
Il programma prevede alle 10 la concelebrazione eucaristica presieduta da mons. Giuseppe La Placa, vescovo di Ragusa.
A mezzogiorno la processione in piazza Duomo delle Reliquie e del Simulacro verso la chiesa di Santa Lucia alla Badia dopo il tradizionale lancio delle colombe e il discorso dell’arcivescovo Lomanto dal balcone.
Quest’anno le colombe, come ha tenuto a precisare il presidente della Deputazione, Pucci Piccione, le colombe oltre a ricordare il miracolo di 376 anni fa, saranno imbolo di pace per un popolo stremato dalla guerra.
Niente fuochi d’artificio il denaro sarà destinato alla Caritas e alla nave ResQ di stanza a Siracusa.
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