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Gruppo consiliare del Pd al contrattacco: “Giansiracusa ha confuso il suo ruolo”

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Si riferiscono alla nota in cui il capo di gabinettto del Comune di Siracusa ha replicato alle accuse mosse all’amministrazione Italia

“La nostra scelta di non partecipare ai lavori della seduta del consiglio comunale del 4 marzo è una forma nitida, democratica e pubblica di protesta  anche contro il fatto che il sindaco diserti sistematicamente il confronto in aula ossia le riunioni del consiglio comunale e che anche in quella dedicata al bilancio del 3 marzo è andato via dopo alcune ore”.

Parte da qui la replica del gruppo consiliare del Pd alle rimostranze mosse dal capo di gabinetto, Michelangelo Giansiracusa, le cui mansioni, a loro dire, vnon prevedono questo tipo di interventi.

“Quando Giansiracusa invita a dibattere in aula e non in conferenza stampa – scrivono in una nota Milazzo, Zappulla e Greco – probabilmente si confonde ancora e sbaglia interlocutore: chi non considera l’aula consiliare come luogo di decisione politica e come centro nevralgico di dibattito sulle scelte amministrative è il Sindaco e la sua amministrazione, non il gruppo consiliare del Pd.

Noi – aggiungono – abbiamo disertato l’aula per protestare contro la bocciatura di tutti gli emendamenti proposti dalle forze che finora hanno fatto una vera e concreta opposizione alla giunta Italia; contro l’interruzione, nella seduta del 3 marzo, di un’importante discussione su di un emendamento sul piano di eliminazione delle barriere architettoniche e la maggioranza consiliare, con il nostro voto fermamente contrario, ha votato l’aggiornamento della seduta all’indomani solo perché si erano fatte le ore 20:30 di sera.

Al contrario di noi – proseguono – il sindaco Italia non era in aula nelle sedute del 26 e del 27 febbraio nelle quali abbiamo trattato gli atti propedeutici al bilancio, compreso un maxiemendamento del sindaco dello stesso 26 febbraio nelle righe del quale abbiamo scovato la privatizzazione di tutti i parcheggi e le aree di sosta della città senza prima confrontarsi con il consiglio comunale, senza prima ascoltare i cittadini, le categorie dei commercianti e degli artigiani, le organizzazioni sindacali”.

Sono tanti gli argomenti che il gruppo del Pd avrebbe voluto affrontare con il sindaco: dal maxiemendamento al bilancio di previsione al piano delle alienazioni ai fondi della legge Ortigia”.

“Italia amministra Siracusa dal 2018 – accusano infine i tre consiglieri – e con sette manovre di bilancio non è riuscito a risolvere i problemi delle strade cittadine dissestate  e piene di buche, della realizzazione di nuove infrastrutture di collegamento tra la città e le zone balneari e tra la città e l’area del nuovo ospedale, della messa in sicurezza e della verifica delle condizioni di agibilità delle scuole, dello sfalcio delle erbe infestanti, della cura del verde pubblico  e della illuminazione cittadina oltre che delle contrade e delle zone periferiche, della crisi in cui versano il commercio e l’artigianato e della fuga dei nostri giovani”.

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