Il 2 dicembre del ’68 morirono due braccianti agricoli durante lo sciopero per la difesa dei diritti dei lavoratori e contro il caporalato
I Fatti di Avola, 53 anni dopo. Si è celebrata questa mattina la cerimonia in contrada Chiusa di Carlo, alle porte della città, laddove il 2 dicembre del ’68 morirono due braccianti agricoli, Angelo Sigona e Giuseppe Scibilia, durante lo sciopero per la difesa dei diritti dei lavoratori e contro il caporalato.
Come ogni anno, Cgil Cisl e Uil hanno presenziato all’evento con Roberto Alosi, segretario generale della Cgil, Pippo Linzitto del direttivo Fai Cisl ed Emanuele Sorrentino, segretario generale della Uil pensionati.
“In quest’area si consumò una esperienza di forte coraggio, di vita e rappresentò una lezione per la difesa dei diritti – hanno detto i tre segretari -; la storia va sempre rispettata e siamo certi che il sacrificio drammatico dei due braccianti uccisi durante gli scontri con la polizia, abbia segnato nel nostro paese un cambio di passo straordinario nelle lotte sindacali.
Questi Fatti – aggiungono – continuano a “parlare” oggi, perché queste lotte al caporalato sono profondamente aperte nel territorio ed è per questo che la memoria non va mai dispersa affinché rappresenti una luce, un simbolo per tutti noi”.
Ma è anche vero – proseguono – che dopo 53 anni si attende il risultato della politica, perché non si è fatto nulla per le famiglie e per la categoria più debole che rappresentiamo.
E’ fondamentale – concludono i segretari – tenere viva la memoria, perché questi Fatti, in definitiva, rappresentano una pietra miliare del movimento sindacale e di tutti i lavoratori”.
Celebrare e ricordare anche per dire che non
bisogna mai abbassare la guardia – afferma Pippo Zappulla per ArticoloUno – perché forte e
incisiva deve essere la lotta al caporalato e allo sfruttamento selvaggio purtroppo ancora diffuso e
presente in molte aree e zone del Paese”.
“Molto è stato fatto ma tantissimo resta ancora da fare Celebrare e ricordare anche per dire che non
bisogna mai abbassare la guardia – afferma Pippo Zappulla per ArticoloUno – perché forte e
incisiva deve essere la lotta al caporalato e allo sfruttamento selvaggio purtroppo ancora diffuso e
presente in molte aree e zone del Paese”.
Dalla parlamentare regionale Rossana Cannata, con il sostegno della deputata nazionale di Fratelli d’Italia, Carolina Varchi, è stata reiterata la richiesta di desecretare i fascicoli dell’eccidio de 2 dicembre 1968.
La parlamentare nazionale, tramite un’interrogazione, indirizzata alla presidenza del Consiglio dei ministri e al ministero dell’Interno, chiede infatti “se e quali iniziative di competenza il Governo intenda assumere”.
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