“L’opera – ricorda – da 3 anni è inserita e già finanziata con un’apposita voce di spesa da 5 mln di euro nel Pef del Piano D’Ambito dell’Ati”
“Convogliare i reflui di Siracusa al depuratore Ias è un’opera per la quale l’attuale gestore del servizio idrico di Siracusa avrebbe dovuto produrre il progetto esecutivo 2 anni fa mentre oggi siamo fermi alla stima dei costi, per di più affidata a terzi”.
Così interviene Carlo Gradenigo, ex Assessore al Servizio Idrico Integrato del Comune di Siracusa alla notizia del via libera da parte della giunta comunale all’opera.
“Perché – chiede Gradenigo – cercare altrove i fondi necessari per realizzare un’opera che da 3 anni è inserita e già finanziata con un’apposita voce di spesa da 5 mln di euro nel Pef del Piano D’Ambito dell’Ati, obiettivo già costato anni di lavoro, relazioni, incontri e approfondimenti?
Era necessario – prosegue l’ex assessore – rivotare in giunta un progetto che dal 2021 è parte integrante del Documento Unico di Programmazione della stessa amministrazione e che prevede a monte l’uso integrato delle risorse idriche, l’alleggerimento del prelievo dalla falda insalinata, il miglioramento della qualità dell’acqua erogata e il conseguente possibile riuso agricolo e industriale dei reflui depurati? E cosa si sta facendo per il raggiungimento di tali fondamentali obiettivi?
L’eliminazione dei reflui dal porto Grande – conclude – è un sogno al quale abbiamo contribuito a dare corpo, ma l’attuale emergenza siccità, i numerosi servizi, opere e progetti di un contratto in scadenza come quello Siam da far rispettare, l’Ati e il Piano D’Ambito da avviare e un Piano Idrico Regionale da quasi 1 miliardo di euro da intercettare, suggerirebbero di andare oltre le tardive seppur incoraggianti dichiarazioni di intenti”..
© E' VIETATA LA RIPRODUZIONE - TUTTI I DIRITTI RISERVATI