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nel primo pomeriggio

Incendio a largo Arezzo della Targia tra bidoni e containers abbandonati

incendio

L’intervento tempestivo dei Vigili del fuoco ha evitato che il fuoco, alimantato dal vento forte, potesse dilagare

Un violento incendio è divampato nel primo pomeriggio di oggi in Largo Arezzo della Targia, a Siracusa.

Una colonna di fumo nero si è levata da un’area in cui insistono bidoni e container abbandonati.

L’intervento tempestivo dei Vigili del fuoco ha evitato che il fuoco, alimantato dal vento forte, potesse dilagare.

Sull’accaduto interviene il delegato del quartiere Neapolis, Giovanni di Lorenzo: “L’incendio di oggi pomeriggio, nell’area privata a servizio del cantiere della ditta che avrebbe dovuto realizzare il Porto turistico, poi fallita, tradisce la spregiudicatezza con la quale si è operato sul nostro territorio.

Dopo un decennio, i materiali giacciono ancora lì, abbandonati, ed i containers sono ricovero di fortuna per i senzatetto e per le più svariate attività.

Avrebbe dovuto essere impegno della curatela – insiste Di Lorenzo – assicurare le condizioni di sicurezza ed igiene dei luoghi, invece che abbandonare tutto al proprio destino e all’inedia degli anni.

Nella prospettiva della stagione estiva, che vedrà – mai come quest’anno – temperature particolarmente torride a causa della mancanza di piogge – conclude – appare urgente e necessario operare per la pulizia della zona, assicurando le condizioni migliori per scongiurare, lì come in tutto il territorio cittadino di Neapolis e di Siracusa, eventi come quelli di oggi”.

Sull’accaduto interviene anche il gruppo consiliare del Pd che chiede all’amministrazionecomunale di conoscere gli atti amministrativi compiuti nei confronti del soggetto titolare del terreno e in particolare chiede se l’amministrazione abbia emesso ordinanze per la pulizia del terreno e lo sgombero dei rifiuti.

“Risulta sempre più urgente – si legge nella nota – mappare i terreni incolti e verificare costantemente che le ordinanze emesse siano rispettate e, qualora non fosse così, siano seguite dalle sanzioni del caso ed il Comune proceda all’esecuzione in danno ossia eserciti il potere, che pure ha, di ripulire i terreni incolti e pieni di sterpaglie addebitando i costi dell’intervento ai soggetti proprietari”.

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