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l'intervento di Salvo Baio

Inchiesta di Report su Ias, fa tremare la dichiarazione della Procura: “Necessaria legge per far operare il depuratore in deroga o chiusura”

ias

Nuova narrazione della vicenda che riguarda il depuratore consortile sul quale si addensano nubi sempre più scure

Nuova narrazione della vicenda Ias dall’inchiesta della trasmissione di Rai 3, Report.

Di seguito l’intervento di Salvo Baio: “Il merito della puntata di Report, trasmessa lunedì sera, è quello di aver reso chiaro a tutti che il primo pericolo di blocco produttivo del Petrolchimico può venire dall’esito dell’ incidente probatorio del 6 dicembre: se le verifiche dei tre esperti nominati dal Gip Palmeri confermeranno l’nadeguatezza dell’impianto a smaltire i reflui industriali, la chiusura del depuratore sarà inevitabile, con le conseguenze che si possono facilmente immaginare.

L’amministratore giudiziario dell’Ias non ha esitato la settimana scorsa a chiedere all’assessore regionale al Territorio e ambiente la sospensione dei termini di attuazione delle prescrizioni previste dall’Aia (autorizzazione integrata ambientale) a carico dell’Ias sino alla definizione del procedimento probatorio.

Soltanto quattro mesi fa, l’assessore regionale al Territorio e ambiente, Totò Cordaro, nel comunicare il rilascio dell’Aia, aveva dichiarato: “Il nostro atto permette di scongiurare il blocco produttivo del Petrolchimico e al contempo pretende l’adeguamento della struttura alle prescrizioni più elevate in materia.” Va notato che il rilascio dell’Aia da parte della Regione Siciliana è avvenuto con sette o addirittura otto anni di ritardo dalla richiesta dell’Ias.

Si ha la sensazione di un cambio di approccio rispetto ai mesi scorsi quando l’attenzione era concentrata sugli interventi strutturali da effettuare per mettere a norma gli impianti; ora da un lato la Regione Siciliana “pretende l’adeguamento della struttura”, dall’altro, più realisticamente, l’amministratore giudiziario di Ias “consiglia” di non farlo, non escludendo che dall’udienza dell’incidente probatorio possa scaturire la decisione di chiuderla.

Alcuni commentatori hanno affermato che negli ambienti giudiziari si registra ottimismo sull’esito dell’incidente probatorio che potrebbe scongiurare la chiusura del depuratore.

Ce lo auguriamo tutti, ma i fatti non lasciano molto spazio all’ottimismo se teniamo conto degli elementi di contesto: il sequestro giudiziario degli impianti, disposto più di tre anni fa, l’accusa di disastro ambientale, il convincimento dell’inadeguatezza del depuratore a smaltire il flusso dei reflui industriali.

Ma soprattutto se teniamo conto della dichiarazione della procuratrice capo di Siracusa che a Report ha rilasciato le seguente, testuale, dichirazione:”L’autorizzazione ambientale rilasciata dalla Regione dopo il sequestro ha dei profili di illegittimità; servirebbe una legge specifica che consenta al depuratore di agire in deroga alla legge ordinaria, oppure la Procura dovrà necessariamente procedere con il fermo dei reflui.” Commento di Report:”Questo determirebbe ovviamente la chiusura immediata del Petrolchimico.”

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