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Incontro con il ministro Urso a Confindustria sul piano Versalis: le reazioni

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Sollecitati maggiori interventi e soprattutto in tempi brevi

Deputati, sindaci, sindacati presenti questa mattina in Confindustria per ascolatre le delucidazioni sul piano versalis da parte del ministro Urso.

“Il grido d’allarme lanciato la scorsa settimana, nel corso della conferenza stampa svoltasi a Palazzo Vermexio a  Siracusa,  è stato raccolto dalle aziende,  che stamattina ci hanno illustrato il piano industriale rassicurandoci ampiamente sul mantenimento del livello occupazionale in atto e dai rappresentanti del Governo regionale e del Governo nazionale che  hanno dato  la propria disponibilità ad intervenire per risolvere le forti criticità in atto, causate, in particolare, dai gravosi  costi dell’energia nel ciclo di produzione e dalla sanzione per l’emissione di CO2 particolarmente onerosa nel nostro Paese”.

Così il presidente dell’Anci Sicilia, Paolo Amenta, in rappresentanza dei sindaci  dell’area industriale e dell’intera provincia di Siracusa al termine dell’incontro con il ministro Urso.

“In un momento straordinario è necessario un intervento straordinario da parte di tutti – conclude il presidente Amenta – Per risolvere la crisi del Petrolchimico saranno necessari provvedimenti urgenti e mirati a fermare la deriva in atto nel breve termine e una programmazione, se necessario anche decennale, finalizzata a rendere la nostra produzione industriale efficiente e  competitiva in Italia e nel mondo”.

Goidizio in chiaroscuoro da parte del senatore Antonio Nicita (Pd): “Il Ministro Urso oggi ha tracciato  un quadro consapevole delle sfide complessive dei settori che riguardano il polo industriale, con alcuni annunci apprezzabili, in particolare per la revisione cibam in sede europea. Ha anche specificato l’apertura di un tavolo per l’indotto che riguarda il settore della chimica di base. Temi che meritano un apprezzamento.

Al tempo stesso – prosegue – sulle questioni specifiche e immediate, tracciate anche dalle imprese dei settori della raffineria, della chimica e del cemento, legate soprattutto alla decarbonizzazione (alla luce del nuovo deal europeo che mette in campo 100 miliardi) e agli alti costi dell’energia e dell’abbattimento emissioni, non sono arrivate proposte concrete.

Come nessun passo avanti è stato compiuto sui temi Ias e degli effettivi impegni assunti da Isab in sede di Golden Power, oltre alla rassicurazione del pieno controllo del ministro di azioni delle quali sappiamo poco o nulla.

Dall’indagine TEHA – riferisce Nicita – emerge un quadro di mancata competitività del comparto del polo ma al tempo stesso di conferma che la domanda globale per la chimica è prevista in forte crescita, ragione per la quale non continuiamo a capire la scelta di Eni di confondere come strutturale una crisi di natura esclusivamente congiunturale, con il serio rischio di incrementare in futuro i costi della importazione della filiera dell’etilene in Italia.

Servono proposte concrete – insiste il senatore siracusano – noi abbiamo avanzato quella di istituire Zone industriali d’interesse nazionale strategico, al fine di fornire a un polo strutturato come quello di Priolo, strumenti e obblighi di coordinamento come di investimenti d’area per le attività fortemente della intera zona.

Continueremo a porre questa iniziativa in parlamento – conclude –  perché appare evidente che servono strategie di lungo periodo da realizzare tuttavia in tempi brevi se si vuole garantire la sostenibilità economica, ambientale e occupazione del polo industriale”.

“La visita a Siracusa del ministro Urso non è risultata, a mio modo di vedere, sufficiente per rassicurare il territorio ed il tessuto economico locale”.
A dirlo è il deputato nazionale del M5S Filippo Scerra.

Apprezzabile la venuta e l’incontro ma ho ascoltato un discorso generico che non è entrato nel merito del percorso che la zona industriale siracusana deve intraprendere per assicurarsi un futuro. Si è fatto accenno alla possibilità di modifica del meccanismo di aggiustamento del carbonio alla frontiera, ma è poco e di certo non risolve i problemi di fondo delle aziende siracusane.

Quella di oggi – evidenzia Scerra  – era l’occasione giusta per far capire che quest’area industriale è centrale nel piano energetico nazionale. Invece nessun piano a lungo termine relativo al polo, nessun passaggio relativo alla volontà del governo di supportare le nostre aziende nel loro processo di transizione battendosi per reperire fondi in Europa. Peccato che nulla di questo sia stato detto.

Ecco perché – conclude – rimane valida l’azione di analisi e strategia del tavolo territoriale che ho avviato nei mesi scorsi con la partecipazione collegiale di tutti gli attori locali. Il governo appare distratto e allora ha bisogno di essere stimolato sui punti cruciali delle questioni che attraversano il multisito industriale siracusano. Su questo, continuerà la nostra azione di pressing”, anticipa l’esponente pentastellato”

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