Saranno coinvolti gli altri ministeri competenti, la Regione Siciliana, i Comuni, Confindustria, le aziende e le organizzazioni sindacali
Incontro al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, tra il ministro Adolfo Urso e le aziende e Confindustria per trasformare il Polo industriale di Siracusa in un modello di riconversione sostenibile, garantendo continuità produttiva ai settori chiave della raffinazione, dell’energia e della petrolchimica, cruciali per il tessuto economico locale e nazionale.
Presentato lo Studio, promosso da Confindustria Siracusa in collaborazione con TEHA Group e sette aziende del Polo – Air Liquide, B2G Sicily, Buzzi Unicem, ISAB, Sasol, Sonatrach e Versalis – offre un’analisi approfondita dello scenario attuale e delle prospettive future del più grande agglomerato industriale del Mezzogiorno, evidenziando le criticità strutturali che compromettono la sua sopravvivenza e delineando una roadmap strategica per garantirne la sostenibilità e la competitività.
Con oltre 11 miliardi di euro di valore aggiunto generato annualmente (pari al 13,7% del PIL siciliano) e più di 40.000 occupati tra impiego diretto, indiretto e indotto, il Polo Industriale di Siracusa rappresenta un asset industriale di rilievo nazionale ed europeo, con un impatto significativo sulle filiere chimiche, della raffinazione e del cemento.
Tra i principali fattori di crisi evidenziati nello Studio emergono: un costo dell’energia non competitivoc, un alto costo delle emissioni, la crisi dei settori industriali chiave (chimica, raffineria, cemento).
“In mancanza di interventi tempestivi – fa notare lo Studio – la transizione ecologica potrebbe tradursi in una deindustrializzazione irreversibile, con gravi conseguenze per l’occupazione e la tenuta del tessuto economico e sociale”.
Lo Studio Strategico propone un piano di intervento articolato in tre fasi:
FASE 0 (interventi immediati): salvaguardare la continuità produttiva del Polo e il processo di trasformazione in atto, accelerando gli investimenti già programmati, garantendo l’accesso sicuro e competitivo all’energia e assicurando tempi autorizzativi certi, nonché il supporto all’innovazione verso business sostenibili.
FASE 1 (breve termine): assicurare l’accesso a leve di decarbonizzazione competitive, come CCS e idrogeno blu, e incentivare la riconversione industriale verso filiere circolari e bio-based.
FASE 2 (medio termine): posizionare il Polo di Siracusa come catalizzatore della trasformazione industriale, promuovendo la produzione di materiali e vettori energetici sostenibili a beneficio della sostenibilità delle filiere delle catene del valore industriali.
“È necessario – ha evidenziato il presidente di Confindustria Siracusa Gian Piero Reale – che si faccia utilizzo di tutti gli strumenti di aiuto che le Istituzioni possono mettere in campo a livello nazionale ed europeo per accompagnare i grandi poli industriali.
Auspichiamo quindi che questo studio diventi uno strumento utile alle necessarie interlocuzioni con i Governi Nazionale e Regionale e un documento di supporto a chi dovrà discutere dei necessari aggiustamenti del Green Deal con l’Unione Europea.
La decarbonizzazione del Polo Industriale di Siracusa può essere realizzata con un intervento urgente e concreto, che auspichiamo, attivando un programma di finanziamenti per accompagnare la transizione verso un futuro più sostenibile”.
Il ministro Urso ha delineato una roadmap che porterà, entro la metà di marzo, alla convocazione di un tavolo di sistema che coinvolgerà anche altri ministeri competenti, la Regione Siciliana, i Comuni, Confindustria, le aziende dell’area e le organizzazioni sindacali.
“Il nostro Governo Meloni – commenta Luca Cannata – ha già dimostrato con i fatti di voler difendere e rilanciare il Polo industriale di Siracusa, intervenendo su dossier cruciali come la Golden Power su Isab, la riconversione di Versalis e la questione Ias”.
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