Una vicenda iniziata 3 anni fa e che ha visto il sopralluogo di un tecnico solo tre giorni fa dopo l’ordinanza di un giudice
Infiltrazioni, terrazza ormai inaccessibile per motivi di sicurezza e condizione statica grave: questa la situazione della palazzina Iacp di via Luigi Cassia al civico 51.
Gli inquilini sono esteremamente preoccupati e hanno deciso di rendere pubblica la condizione in cui sono costretti quotidianamente a vivere.
I problemi sono iniziati tre anni fa con la comparsa diffusa di infiltrazioni e muffe ed infine, con acqua stagnante e gocciolamenti continui nel vano scala dove sono allocati i contatori.
Alle rimostranze e alle richieste di intervento – riferiscono – l’Iacp non avrebbe mai risposto con l’esecuzione dei lavori necessari.
Poi la decisione di farsi assistere da avvocati per far valere le proprie ragioni dettate da esigenze di ripristino della sicurezza.
“Sono stati chiamati ad intervenire più volte anche i vigili del fuoco – ci dice l’avvocato Alessandro Scuderi, che assiste uno degli inquilino della palazzina – hanno prodotto una relazione dove veniva chiaramente illustrata la situazione.
Da qui – racconta – ho inviato una diffida e la messa in mora all’Iacp che ha assicurato l’invio di un tecnico che non è mai arrivato.
Nel frattempo – prosegue l’avvocato Scuderi – abbiamo fatto fare una consulenza tecnica da un ingegnere dalla quale è emersa la gravità della situzione e due famiglie del terzo piano, quello a rischio maggiore, sono state sgomberate.
Ho dovuto rivolgermi al giudice che ha ordinato all’Iacp di eseguire le opere necessarie. Solo tre giorni fa l’Istituto ha inviato un tecnico per un sopralluogo.
Speriamo che l’Istituto non si fermi qui – conclude – queste famiglie non possono vivere ogni giorno con la paura che possa accadere qualcosa di grave”.
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