Inoltre i Comuni nei quali ricadono i Parchi archeologici, potranno usufruire dei siti per un massimo di cinque giorni al mese
Approvato dall’Ars l’emendamento che consentirà ai Comuni di incassare una percentualedel 15% sui proventi della vendita dei biglietti d’ingresso ai loro siti archeologici
“Una disposizione – sottolinea il presidente Schifani – il cui impianto normativo è stato fortemente voluto dal governo, che ha ritenuto di non “tassare” gli imprenditori con una quota del 20% per gli incassi relativi agli eventi organizzati all’interno dei siti archeologici”.
La norma ha lo scopo di far partecipare i Parchi alla spesa sostenuta dai Comuni per il potenziamento dei servizi di viabilità, sicurezza, decoro urbano, raccolta e smaltimento dei rifiuti, in ragione della pressione turistica generata dall’attrattività dei luoghi di cultura.
Nell’emendamento predisposto da Palazzo d’Orleans e votato dall’Aula è stata inserita anche la possibilità che i Comuni, dei territori nei quali ricadono i Parchi archeologici, possano usufruire dei siti per un massimo di cinque giorni al mese.
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