Il Comitato pone l’accento sulle modalità di tutela dell’area archeologica
Solidarietà al direttore del Parco archeologico, Antonella Mamo, per l’intimidazione subita e invito ad un ulteriore impulso alle indagini per individuarne responsabilità.
Questo il senso dell’intervento del Comitato per la tutela del Teatro greco che, nella nota che segue, richiama la cittadinanza ad una maggiore consapevolezza del riconoscimento pubblico del valore dei beni culturali di Siracusa.
“Secondo quanto riferisce La Sicilia di martedì scorso, per individuare gli autori del gesto vandalico compiuto ai danni dell’automobile del direttore del Parco archeologico Antonello Mamo, gli inquirenti privilegerebbero l’ipotesi intimidatoria
Si tratta di un’ipotesi inquietante, che getta ombre non solo sulla vicenda legata all’utilizzo del Teatro greco come contenitore di spettacoli musicali, ma più in generale sulle modalità di tutela dell’area archeologica.
E’ sotto gli occhi di tutti infatti la divaricazione tra i due enti preposti alla salvaguardia del nostro patrimonio culturale, dovuta alla sovrapposizione di ruoli e alla diversità di visione tra la Soprintendenza ai Beni culturali e la direzione del Parco archeologico.
Diversità che si è manifestata in particolare nella vicenda degli spettacoli e che ha evidenziato un approccio opposto tra i due soggetti istituzionali.
Mentre il direttore del Parco archeologico non ha esitato a far presente alla commissione regionale Anfiteatro Sicilia le criticità e le fragilità del Teatro greco e a promuovere una seria campagna di indagini volta ad accertare il suo reale stato di salute, la Soprintendenza sembra orientata, sulla base di una relazione di archeologi – peraltro non resa pubblica – che escluderebbe il rischio di danneggiamento del teatro per effetto degli spettacoli musicali, a concedere l’uso della cavea.
Non possiamo escludere, senza aprioristiche colpevolizzazioni, che il diverso modo di esercitare la funzione di tutela di beni culturali abbia potuto urtare interessi che ruotano intorno all’area archeologica.
Sulla vicenda degli spettacoli, la Procura, com’è noto da articoli di stampa, ha aperto un’inchiesta: dopo l’atto l’intimidatorio nei confronti del direttore del Parco archeologico, confidiamo, per il rispetto che nutriamo nei confronti della Magistratura, in un ulteriore impulso da parte degli organi inquirenti.
Al dottor Mamo, che ha fin qui svolto le sue funzioni con coerenza e correttezza, rivolgiamo un appello a restare al suo posto e gli esterniamo tutta la nostra solidarietà e il nostro sostegno.
Invitiamo inoltre tutta la cittadinanza ad una maggiore consapevolezza del riconoscimento pubblico del valore dei beni culturali di Siracusa che, pur appartenenti al territorio del nostro Comune, sono patrimonio dell’umanità così come riconosciuto dall’Unesco, e non patrimonio disponibile di una giunta di governo, sia essa regionale o comunale, e di conseguenza dipendente dagli interessi politici del momento”.
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