L’amarezza della presidente del cav Ipazia, Daniela La Runa
“Amareggiate per il fatto che il nostro centro antiviolenza, presidio territoriale contro la violenza di genere e da quasi un ventennio schierato in prima linea nella lotta contro i femminicidi non sia assolutamente stato coinvolto nell’iniziativa di intitolazione della scuola di via Calatabiano a Eligia e Giulia Ardita”.
Questo in sintesi il pensiero che la presidente del centro antiviolenza Ipazia, l’avv. Daniele La Runa, esprime in una lettera aperta al prefetto Giusi Scaduto alla vigilia della cerimonia di intitolazione.
“Non possiamo sottacere – spiega La Runa – la vivida sensazione di essere state escluse da un evento che, a parer nostro, avrebbe invece dovuto vederci schierate accanto la famiglia Ardita, così come lo siano state nel corso del processo promosso contro il marito di Eligia Ardita, in cui il centro antiviolenza Ipazia si è costituito parte civile avendone piena legittimazione.
Se nel corso di questo ultimo ventennio non ci fossimo state noi ad accogliere di giorno e di notte le vittime di violenza ricoverandole in luoghi di fortuna, cibandole ed assistendole prima di farle andare in luoghi sicuri, e tutto ciò da volontarie senza mai percepire alcun compenso, oggi forse le scuole intitolate alla vittime di femminicidio sarebbero molte di più.
E’ per questo – insiste la presidente del Centro antiviolenza – che l’essere ignorate ed escluse da un evento che ci riguarda in prima persona ci mortifica e ci indispone. Ma proprio perchè quello che noi facciamo lo facciamo perchè ci crediamo domani saremo mescolate tra la folla, fuori, insieme ai cittadini comuni.
Ricordarsi dell’esistenza dei centri antiviolenza, coinvolgerli nelle iniziative – conclude – è utile per far sapere a quante più persone possibili che ci sono delle realtà che sono pronte ad aiutare le vittime della violenza a 360 gradi”.
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