Esaminate le ricadute delle sanzioni contro la Russia su occupazione e produzione
Primo tavolo di crisi Isab-Lukoil ieri al ministero dello Sviluppo economico, come previsto dal decreto aiuti.
All’incontro, secondo quanto riporta una nota del Mise, convocato dal coordinatore della struttura di crisi Luca Annibaletti e presieduto dal ministro Giancarlo Giorgetti, hanno partecipato esponenti del Mef e del Mite.
Per l’azienda Isab presenti, tra gli altri, Oleg Durov (DG e capo delegazione) e Evgheny Maniakhine (Cfo). Per Lukoil italia, Vittorio Surdo.
Tra i temi trattati le problematiche legate all’indotto, all’occupazione e al mantenimento della produzione della raffineria alla luce delle sanzioni adottate nei confronti della Russia.
La società, dopo lo scoppio della guerra tra Russia e Ucraina, ha subito la chiusura delle linee di credito dalle banche, pur non essendo destinataria di sanzioni.
Questo l’ha costretta a rifornirsi solo di greggio russo, ma con il sesto pacchetto di sanzioni Ue, che prevede l’embargo anche al petrolio russo via mare, Isab-Lukoil rischia la chiusura.
Tra le soluzioni suggerite dalla deputata Prestigiacomo quella che il governo si faccia garante con le banche, attraverso Sace, di modo che l’azienda possa tornare a rifornirsi di greggio anche da altri Paesi e fornitori.
Le proposte emerse saranno vagliate e approfondite in tempi rapidi da parte del governo.
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