Le varie sigle sindacali chiedono interventi immediati all’Amministrazione e al Governo
Il suicidio di ieri di un assistente di Polizia Penitenziaria in servizio al carcere Cavadonna di Siracusa è l’ennesima tragedia tra gli uomini del Corpo.
Le varie sigle sindacali (Sappe, Sippe, Fp Cgil) puntano l’indice contro le condizioni di lavoro che si trascinano da tempo: cronica mancanza di personale, con aumenti di carico di lavoro, continue aggressioni da parte di detenuti violenti, solo per citarne alcune.
E aldilà delle ragioni che hanno spinto ieri l’agente in servizio a Siracusa a mettere in atto il gesto estremo servendosi dell’arma di ordinanza, i sindacati chiamano in causa l’amministrazione e il Governo.
A loro viene chiesta l’istituzione di convenzioni con psicologi e nuovi arruolamenti per alleviare le conseguenze di un lavoro usurante che può essere causa di un disagio dagli effetti devastanti anche sulla vita privata.
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