Il ricordo del politico e dell’uomo nelle parole del sindaco Italia, delle nipoti e del dirigente Sarcià
Una cerimonia sobria quella che stamattina ha portato all’intitolazione della Sala verde di Palazzo Vermexio a Raffaello Caracciolo.
L’omaggio dell’amministrazione comunale arriva in occasione del centenario della nascita di Caracciolo, che ha intrecciato la sua vita personale e politica alla città di Siracusa della quale è stato sindaco dal 20 marzo 1957 al 6 febbraio 1965, il più longevo prima dell’introduzione dell’elezione diretta da primi cittadini.
Nel suo intervento, dopo l’introduzione musicale degli studenti dell’istituto Paolo Orsi, il sindaco Francesco Italia ha sottolineato il valore del ricordo, a fronte della tendenza dei giorni nostri che asseconda la cultura della cancellazione di ciò che è stato, e ha ricordato i momenti importanti dell’impegno pubblico di Caracciolo che per oltre 60 anni ha operato in diversi luoghi istituzionali.
La testimonianza e i ricordi della famiglia sono stati affidati alle due nipoti più grandi di Caracciolo, Irene e Agnese, che hanno regalato ai presenti l’immagine di un uomo e di un nonno amorevole che non smetteva mai di pensare ai suoi concittadini e alla sua città in ogni momento della sua giornata.
Cosa questa confermata anche dalla testimonianza di un dirigente del Comune, Rosario Sarcià, che per anni ha collaborato da vicino con Caracciolo.
Da suo racconto è infatti venuta fuori la predisposizione all’ascolto di Caracciolo sindaco, animato da una grande passione sociale e che ha messo in pratica ogni giorno la sua missione di politico a servizio della sua comunità, per le piccole e per le grandi questioni.
La cerimonia si è conclusa con la scopertura della targa, posta all’ingresso della Sala verde, da parte di Rachele e Cristiana. nipoti più piccole di Caracciolo, che sarà ricordato come “uomo forte e coraggioso, protagonista delle scelte più importanti per la città”.
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