Sul piano siracusano non manca di ribadire la sua considerazione di un partito ridotto in un groviglio di correnti, incapace di formare un nuovo gruppo dirigente
E’ un Pd che ha perso il contatto con il popolo di sinistra quello che ha perso alle ultime elezioni: così la pensa Salvo Baio, esponente storico del partito che, poi sul piano siracusano non manca di ribadire la sua considerazione di un partito ridotto in un groviglio di correnti, incapace di formare un nuovo gruppo dirigente.
Ecco il suo intervento:
“La portata della sconfitta elettorale del Pd pone con forza il tema della natura del partito e della sua identità, e spinge tutti noi ad una profonda riflessione autocritica.
Le prese di posizione di dirigenti nazionali del Partito democratico convergono, sia pure con sfumature diverse, sull’esigenza di aprire una fase di rifondazione, il cui esito dipenderà dalle tappe congressuali indicate da Enrico Letta e dalla nuova leadership.
Andrea Orlando, leader della corrente di sinistra, ha lanciato la proposta di una nuova costituente basata su due punti: un progetto di radicale cambiamento e la nascita di un partito nuovo.
Proposta interessante, ma fumosa finchè non saranno specificati i tratti fondamentali del cambiamento e la fisionomia del partito nuovo. Ad esempio, il sistema delle correnti sarà superato o no?
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