Accanto le grandi produzioni cinematografiche italiane ed estere, si fa spazio tra mille difficoltà organizzative, fortunatamente, anche la produzione indipendente siracusana tra queste realtà locali, degno rappresentante il regista siracusano Emanuele Leonetti, già Presidente dell’associazione Focus il punto focale” che ha presentato la sua ultima opera. “La stanza dei segreti”, data al montaggio alla Focustratofilm, per una produzione, Mamy Film.
Oltre alla regia, in questo suo lavoro, Leonetti si misura anche nella scrittura della sceneggiatura, trattando il tema, introspettivo, che parla delle nostre più profonde paure e frustrazioni delineandole e racchiudendole in una “onirica stanza” da cui ognuno di noi, secondo l’autore, può fuggire, oppure, in alcuni casi rimanerne intrappolato.
Protagonista del corto l’artista siracusano Raffaele Aliffi
La narrazione è stata affidata all’attore Roberto De Fazio
Folta presenza di artisti siracusani sia nel cast artistico che in quello tecnico.
Hanno, collaborato gli attori, Daniele Pennuto, Laura Uccello, Tiziana Rizzone, Liliana Carrubba, Thomas Bella, Alessandro Bella, Flavia Scollo, Salvo puglisi, Salvo Chiari,Mary Njeri Githua, Giulia Terranova
Nella parte artistica l’autore si è avvalso della collaborazione di. Bruno Rubino, Antonio Cicero, Marzia Messina, Carla Mainenti, Laura Frontini, Lino Perez
Per Le location utilizzate, si ringrazia, Il teatro degli Elfi, Scuola materna paritaria Bimbissimo, Massimo Barone
Alla manifestazione, hanno dato il benvenuto alcuni rappresentanti del direttivo dell’associazione Rifiuti zero Siracusa, che ha ospitato l’evento, all’interno dello spazio verde del Vivaio Comunale di Siracusa.
Dopo la visione del corto è seguito un tavolo di confronto sul tema, diretto dall Dott.ssa Laura Uccello, Psicologa Psicoterapeuta. al dibattito hanno partecipato, tra gli altri, L’attore Daniele Galea e il musicista e scrittore, Bruno Rubino.
La Dott. ssa Laura UCCELLO ha fornito alcune possibili chiavi di lettura del messaggio che l’autore Emanuele Leonetti avrebbe cercato di trasmettere. Ma la cosa più significativa è data dalla possibilità che offre il corto di “attraversare” un percorso quasi terapeutico di cambiamento della percezione di sé.
Nessuna conclusione quindi ma un’osservazione di sé intimista. Molti gli spunti di riflessione nel tentativo di “svelare” i segreti nascosti nella “stanza dei misteri”.
Sono state citate dagli ospiti presenti, intervenuti per amicizia con l’autore, le paure che albergando in ognuno di noi ci impediscono di liberarcene.
Unico gesto di simbolica liberazione è fornito dal gesto di disfarsi dell’anello nuziale nel vater seguito dall’abbondante scroscio dello sciacquone.
La semplicità di questo gesto sostituisce simbolicamente il più inconfessabile desiderio di disfarsi del sentimento, del legame e forse del dolore di un rapporto fallito probabilmente a causa delle stesse fobie, paure della “stanza dei segreti”.
In definitiva un lavoro in fieri che lo stesso autore sembra voler continuare con altre personali proposte filmiche.
Al termine di questo confronto, le due Associazioni coinvolte, hanno offerto, alle circa 70 persone presenti, un piccolo rinfresco.
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