Nella missiva si chiede scusa e al contempo si prende l’impegno di azioni future
Lettera aperta delle Democratiche di Siracusa alle due studentesse americane vittime di violenza sessuale qualche settimana fa in Ortigia.
“Oggi vi scriviamo, dopo qualche giorno dai fatti, con la mente un po’ più lucida, per chiedere scusa a nome della città e per una promessa”.
Dopo le scuse, lo stupore per quanto accaduto: “La violenza che avete subito ha aperto una grande ferita a Siracusa: ci ha mostrato chiaramente quanto la retorica della sicurezza praticata in questi anni non abbia sortito alcun effetto e la nostra città, vuota e buia, vi ha inghiottite e fatte sentire sole”.
Poi arriva la promessa: “Non possiamo cancellare quella notte, non potremo accompagnarvi nel vostro percorso ma vi dedichiamo parte del nostro futuro.
Ci impegneremo affinché questa rabbia diventi voglia di riscatto, ci impegneremo per trasformare questa città dalla base.
Siracusa sarà una città sicura solo quando avrà un numero congruo di consultori, quando il turismo sarà sostenibile e protetto, quando il territorio sarà controllato e quando i luoghi della formazione saranno nelle condizioni di costruire anticorpi sociali e percorsi positivi.
Rafforzeremo nella città buia che avete lasciato una social catena di donne e uomini, di associazioni e Centri antiviolenza, di politica e istituzioni.
Non sarete dimenticate – impegno conclusivo – le nostre voci saranno le vostre”.
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