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Lesioni alla figlia dopo la nascita, udienza rinviata al 2023: appello di due genitori di Rosolini al ministro Cartabia

Lesioni alla figlia dopo la nascita, udienza rinviata al 2023: appello di due genitori di Rosolini al ministro Cartabia

I fatti nel 2011. Dopo l’archiviazione in sede penale, la prima citazione al tribunale civile nel 2019

Appello rivolto al Ministro della Giustizia, Marta Cartabia per ottenere quella giustizia e il risarcimento che attendono da un decennio per le lesioni subite dalla figlia alla nascita il 19 gennaio del 2011 all’ospedale Maggiore di Modica.

A fare l’appello sono il papà e la mamma di Miriam, sostenuti da Studio3A.

“La notte tra il 20 e 21 gennaio -riferiscono i consulenti che assistono la famiglia – Miriam presenta un episodio di cianosi e ipotonia: la mamma avvisa subito il personale del reparto, che esegue la stimolazione tattile con ripresa del tono e del pianto e la scomparsa della cianosi.

Ma il mattino seguente i problemi si ripresentano, i sanitari di Modica nel diario clinico annotano ‘convulsioni generalizzate, riflessi neonatali ipo-evocabili, pianto flebile’ e rilevano un episodio di desaturazione e valori bassissimi di glicemia.

La neonata nello stesso pomeriggio viene trasferita nel reparto di Terapia Intensiva Neonatale di Ragusa con diagnosi di crisi apnoiche e ipoglicemia: i sanitari ne accertano subito le condizioni generali gravi, motilità spontanea assente, ipotonia generalizzata, scarsissima reattività, valore glicemico patologico (25 mg/dl).

La piccina sopravvive ma inizia un lungo calvario di ricoveri presso il Dipartimento di salute mentale dell’Unità operativa di Neuropsichiatria Infantile del nosocomio di Acireale, dove verrà confermata la diagnosi ‘di epilessia e sindrome epilettica sintomatica, definite per localizzazione focale e parziale con crisi parziali complesse e disturbo evolutivo specifico misto’.

Oggi la bambina presenta ‘epilessia farmaco-resistente, disturbo dello sviluppo intellettivo di grado medio, dell’eloquio e del linguaggio, disturbo da deficit di attenzione/iperattività, manifestazione con iperattività/impulsività predominante, livello di compromissione grave’.

I genitori – precisano da Studio3A – hanno subito nutrito riserve sulle cure prestate alla piccola dopo la nascita, hanno presentato un esposto alla magistratura per la gestione del caso, in particolare per il ritardo della diagnosi e l’insufficiente trattamento della ipoglicemia.

Del resto – prosegue la nota – gli stessi consulenti tecnici d’ufficio, i dottori Giuseppe Ragazzi e Pietro Sciacca, nominati dal Pm della Procura di Modica, dott.ssa Alessia la Placa, che, riscontrando la denuncia della famiglia, aveva aperto un procedimento penale per lesioni colpose personali gravi indagando tre sanitari della Pediatria di Modica, avevano concluso nella loro perizia che ‘la grave crisi ipoglicemia sofferta dalla piccola la mattina del 21 gennaio 2011 è compatibile con i disturbi presentati la notte precedente dalla neonata: se il pediatra fosse intervenuto in nottata, ci sarebbero state maggiori possibilità di risolvere più rapidamente l’ipoglicemia’.

I due Ctu però non hanno potuto affermare con certezza matematica ‘che tutto il successivo iter non si sarebbe comunque verificato’ e, di fronte a tale affermazione, il sostituto procuratore, ha chiesto e ottenuto l’archiviazione nonostante l’opposizione presentata dai genitori”.

Da qui la decisione di procedere con una citazione in causa davanti il Tribunale civile di Ragusa, nel 2019, contro l’Azienda Sanitaria Provinciale di Ragusa per un equo e indispensabile risarcimento per le gravi lesioni subite dalla bambina.

“Ma questo processo – riferisce Studio3A – di fatto non è mai entrato nel vivo: si è svolta solo un’udienza, il 14 dicembre 2020 con rinvio al 5 luglio 2021.

Alla vigilia della nuova scadenza, nuovo rinvio al 7 marzo 2022  e nei giorni scorsi la nuova comunicazione di spostamento della data di udienza al 20 febbraio 2023”.

Ecco allora la decisione dei genitori di rivolgersi direttamente al ministro Cartabia affinché “ponga il Tribunale di Ragusa nelle condizioni di proseguire e portare a termine la nostra causa come del resto quelle di tanti altri cittadini siciliani che da anni aspettano una risposta dalla Giustizia”.

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